Coronavirus e terapie intensive. Siaarti e Aaroi-Emac: “Come riorganizzare il futuro in cinque punti qualificanti”
Da un aumento dei posti letto fra il 35 e il 50% alla riprogettazione delle aree di cure intensive passando per un incremento delle Borse di studio in anestesia e rianimazione fino all’arruolamento degli specializzandi al quarto e quinto anno. Queste le proposte delle società scientifiche che lanciano un appello: “Sottovalutare le misure da adottare potrebbe portare ad un pericoloso sbilanciamento di tutto il Ssn”. IL DOCUMENTO
15 APR - Una dotazione delle cure intensive più complessa in termini sia di risorse tecnologiche/letto e per struttura, sia che umane e logistiche per garantire standard di sicurezza e qualità delle prestazioni. Un aumento dei posti letto intensivi fra il 35 ed il 50%. Una riconsiderazione delle dotazioni tecnologiche, della logistica e della riprogettazione delle aree di cure intensive. E ancora, un incremento delle Borse di Studio in anestesia, rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore, e un arruolamento degli specializzandi al quarto e quinto anno di corso.
Sono queste in estrema sintesi le indicazioni della
Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) e dell’Associazione Anestesisti rianimatori ospedalieri italiani emergenza area critica (Aaroi-Emac) che in 5 punti qualificanti hanno indicato le coordinate per il futuro del Ssn e lanciato un appello congiunto a Governo, Regioni e decisori politici: “Pensare ora al miglioramento della rete assistenziale delle Terapie Intensive per garantire la qualità dell’assistenza nel futuro, anche di fronte a nuove emergenze”.
“La pandemia e l’evoluzione epidemiologica dell’infezione da Sars-CoV-2 hanno fatto emergere gravi criticità del Ssn – sottolineano la Presidente Siaarti
Flavia Petrini e il Presidente Aaroi Emac
Alessandro Vergallo – tra queste, la più grave è stata l’insufficiente dotazione di posti letto di Terapia Intensiva. La necessità ancora oggi di aumentare, e successivamente di stabilizzare, il numero dei posti letto nei Reparti di Rianimazione -Terapia Intensiva su base nazionale richiede considerazioni per troppo tempo disattese in Italia”.
Considerazioni che Siaarti e Aaroi-Emac non intendono rimandare. Per questo sottopongono all’attenzione di Istituzioni, del Governo, della Conferenza Stato-Regioni, dei decisori sul territorio, della classe politica e dei Cittadini l’appello congiunto in 5 punti qualificanti con il quale si sottolineano aspetti imprescindibili e urgenti per il miglioramento della rete assistenziale: “La loro sottovalutazione – avvertono – potrebbe portare ad un pericoloso sbilanciamento di tutto il Ssn a scapito della qualità dell’assistenza”.
Ecco i 5 punti in sintesi
1- Per una visione completa delle cure intensive
Per creare nuovi posti letto di cure intensive non è sufficiente semplicemente acquistare un ventilatore ed un monitor, ma è indispensabile una dotazione ben più complessa, in termini di risorse tecnologiche/letto e per struttura, oltre che umane e logistiche per garantire standard di sicurezza e qualità delle prestazioni. Sarebbe un errore imperdonabile dimenticarlo.
2 - Per un adeguato incremento dei posti letto intensivi
È fondamentale prevedere che cosa accadrà al termine del periodo emergenziale e come saranno stabilizzati i nuovi posti letto di Terapia Intensiva. Si ritiene imprescindibile esprimere i criteri da adottare che possano portare ad un incremento dell’offerta “stabilizzata”: si considera che tale aumento possa essere ricompreso fra il 35 ed il 50% degli attuali.
3 - Per un nuovo approccio emergenziale
È urgente e necessario riconsiderare correttamente le dotazioni tecnologiche, la logistica e la riprogettazione delle aree di cure intensive per garantire standard appropriati e qualità assistenziale. Servono azioni sinergiche e modulabili, ma sempre preservando l’eccellenza italiana delle Terapie Intensive rispetto al panorama europeo e mondiale.
4 - Per garantire competenze specialistiche di terapia intensiva
Tutto il Paese ha toccato con mano la dedizione e la competenza con cui gli Anestesisti Rianimatori si sono spesi. Dimenticare la loro specificità nell’immediato futuro sembra fuori luogo e fuori contesto, oltre ad essere decisamente rischioso per le caratteristiche della popolazione italiana, che ha già scontato una inadeguata disponibilità di cure intensive, ma che nel futuro potrebbe pagare una riorganizzazione non oculata del Sistema Sanitario Nazionale.
5 – Per governare la necessità di specialisti correlati ad una risposta di cure intensive adeguata
Un aumento dei posti letto “stabilizzati e strutturati” di Terapia Intensiva necessita senza ombra di dubbio di Medici Specialisti di Anestesia Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore, oltre che di Infermieri di Area Critica che rappresentano anch’essi una professionalità preziosa e imprescindibile. Per garantire questo aumentato fabbisogno di specialisti, servono soluzioni semplici, immediatamente realizzabili, utilizzando strumenti di cui il Paese può già disporre ed a costi sostenibili per:
• A. Stabilizzare i posti letto di Terapia Intensiva utilizzando le tecnologie acquisite e già finanziate da Governo e Regioni (il già indicato aumento di 35%-50% rispetto all’attuale);
• B. Attivare le dotazioni organiche degli Specialisti in Anestesia Rianimazione Terapia Intensiva e del Dolore attraverso:
1. l’incremento significativo (2.000/2.500 unità) delle Borse di Studio indirizzate alle Scuole di
Specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore;
2. l’arruolamento in servizio, secondo quanto già previsto dal Decreto Cura Italia 2020, del
quarto e quinto anno delle Scuole di Specializzazione: questo permetterebbe di immettere con la sola integrazione economica del contratto Miur di avere sul campo immediatamente oltre mille Anestesisti Rianimatori con competenze intensivologiche allineate al Core Curriculum europeo aggiornato alle nuove emergenze.
L’appello degli anestesisti rianimatori termina con la loro immediata disponibilità a supportare le Istituzioni Centrali e Regionali in tutti i passi che potranno essere congiuntamente realizzati per gestire al meglio i 5 punti segnalati e superare l’attuale fase di emergenza: “Questo percorso è giudicato essenziale da Siaarti e Aaroi-Emac per entrare nel prossimo periodo storico del Ssn con una visione realmente nuova, concretamente utile alla sanità nazionale ed ai cittadini, capace di assumere dall’attuale situazione di crisi quei dati e valori di gestione organizzativa ed assistenziale che il nostro Paese non può esimersi di imparare”.
15 aprile 2020
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