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Sciopero medici sanità privata. Cimop: “Non siamo figurine. Adesione al 95%”


De Rango: “Il contratto è la chiave per aprire la professione. Occorre una svolta decisiva nella professione: e oggi la sanità privata ha battuto un colpo rivendicando quanto le spetta legittimamente”.

24 GEN - Mobilitazione in Piazza Montecitorio a Roma questa mattina per il presidio promosso dalla CIMOP (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata) che ha scioperato su tutto il territorio nazionale per 24 ore a causa del blocco sul rinnovo contrattuale causato dalle parti datoriali. L'adesione ha sfiorato il 95%, mentre sotto la Camera dei Deputati sono intervenute alcune delegazioni istituzionali e politiche che hanno portato il proprio saluto ai vertici della Cimop impegnati in questa mobilitazione.
 
Tra gli altri il Presidente dell'Ordine dei Medici, dott, Filippo Anelli; l'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin; il deputato di Italia Viva Luciano Nobili.
 
“Siamo medici, non figurine: il contratto è la chiave per aprire la professione – ha osservato il Segretario Nazionale della Cimop, dott.ssa Carmela De Rango – In primis mi ritengo orgogliosa per la grande mobilitazione promossa in tutta Italia, segno di un'esigenza particolarissima come quella del rinnovo contrattuale. Lo ritengo un passaggio improcrastinabile, dal momento che proprio in questi giorni abbiamo appreso la notizia di importanti e legittime novità contrattuali per il personale non medico, ma non capiamo francamente il perché le parti datoriali si siano fermate solo a quello. Un punto su cui non ci può essere divisione di sorta è quello relativo al personale medico: non vorrei che qualcuno volesse relegarlo in secondo piano, così come appare evidente dal fronte contrattuale”.
 
E ha aggiunto: “C'è inoltre sul tavolo il mancato riconoscimento dei titoli di carriera tra medici che svolgono le stesse funzioni, che producono gli stessi DRG, ma che lavorano nello scenario privato. Il comparto sanitario sta attraversando una fase di emergenze diversificate, come l'attuazione completa della Legge Gelli, la criticità delle aggressioni ai medici, l'equiparazione nel trattamento economico tra pubblico e privato, lo svuotamento dei percorsi professionali per via contingenze, così come accaduto in Veneto, gli aumenti per il Fsn, la soluzione per la carenza di personale, il destino della Legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale. Insomma, occorre una svolta decisiva nella professione: e oggi la sanità privata ha battuto un colpo rivendicando quanto le spetta legittimamente”.

24 gennaio 2020
© Riproduzione riservata

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