Diabete. Diaday 2019 il monitoraggio in farmacia conferma la scarsa aderenza alla terapia
Sei malati su dieci non rispettano la terapia e più di due non la seguono. I diabetici di Tipo 1 hanno percentuali di aderenza bassissime. Questi i dati emerso dal monitoraggio gratuito dell’aderenza alla terapia effettuato dall’11 al 16 novembre in oltre 5.500 farmacie su 16.700 diabetici.
04 DIC - Il 63% dei pazienti affetti da diabete non rispetta correttamente la terapia prescritta dal medico: il 25% non la segue affatto, mentre il restante 38% la segue in maniera discontinua.
Il preoccupante dato emerge dal monitoraggio gratuito dell’aderenza alla terapia effettuato in oltre 5.500 farmacie su 16.700 diabetici, dall’11 al 16 novembre in occasione del
DiaDay 2019 realizzato da Federfarma con il patrocinio di Fofi, Fnomceo, Amd, Sid, Utifar, Fenagifar, Cittadinanzattiva e Aild.
In particolare, sorprende che, contrariamente a quanto ci si sarebbe aspettato considerando la gravità della loro condizione, i diabetici di Tipo 1 hanno percentuali di aderenza bassissime. Infatti, anche per essi, i risultati indicano bassa aderenza nel 29% dei casi, media aderenza nel 38% dei casi e alta aderenza solo nel 33% dei casi. Risultati altrettanto preoccupanti si registrano nei pazienti affetti da diabete di Tipo 2. La scarsa aderenza alla terapia nei diabetici di Tipo 1 è gravissima perché mette a repentaglio la vita dei pazienti che vanno incontro a complicanze e fa lievitare i costi socioeconomici, determinando la necessità di terapie aggiuntive, ulteriori prestazioni e ricoveri.
“Sono dati allarmanti – afferma il vicepresidente di Federfarma
Vittorio Contarina, coordinatore dell’iniziativa – un’aderenza così scarsa alla terapia da parte dei pazienti diabetici comporta conseguenze gravissime per la salute, oltre che enormi costi per il Ssn. Dopo due edizioni focalizzate sulla ricerca di persone che non sapevano di essere diabetiche o a rischio, nelle quali la farmacia ha dimostrato il suo ruolo nell’attività di screening e prevenzione, quest’anno ci siamo occupati del monitoraggio del paziente cronico, cercando di valutare il grado di aderenza dei diabetici alla terapia prescritta dal medico. È questo un modo per accompagnare il paziente nel suo percorso di cura, convincendolo a correggere gli errori e ad adottare i comportamenti più adatti per migliorare l’aderenza alla terapia. Quest’anno – continua Contarina – il numero di rilevazioni è stato inferiore rispetto agli anni passati, perché nelle due edizioni precedenti sono stati coinvolti tutti i cittadini, mentre in questa terza edizione solo i cittadini con diabete conclamato”.
“Il DiaDay è un’iniziativa che si inserisce perfettamente nell’evoluzione in atto, che sta trasformando la farmacia da luogo di erogazione del farmaco a luogo in cui si dispensa salute – commenta il presidente di Federfarma
Marco Cossolo – insieme al farmaco, il farmacista fornisce una serie di informazioni e consigli per la sua corretta assunzione e per massimizzare l’efficacia della cura con stili di vita adeguati. Il diabete è una patologia molto diffusa: si calcola che una maggiore aderenza alla terapia da parte dei diabetici, così come da parte di pazienti affetti da altre patologie altrettanto comuni, permetterebbe al Ssn considerevoli risparmi da investire nella prevenzione e nel miglioramento dell’assistenza sanitaria al cittadino”.
“Il DiaDay è un appuntamento importante per i cittadini e per le farmacie, soprattutto in questo momento che vede ai nastri di partenza la realizzazione concreta della farmacia dei servizi” afferma il segretario di Federfarma
Roberto Tobia. “Con l’approvazione delle linee guida per l’attuazione dei nuovi servizi, si accelera l’evoluzione di una farmacia sempre più orientata verso le necessità di salute e benessere dei cittadini. La sperimentazione darà conferma del fondamentale ruolo svolto dalla farmacia sul territorio nell’ambito del Ssn. La non aderenza alla terapia è fonte di spreco e la farmacia può fare molto per combatterla, consentendo così di utilizzare al meglio le risorse in favore della collettività”.
“Gli esiti di questa terza edizione del Dia-Day - ha detto
Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente della Fondazione Cannavò e vice presidente della Fofi - nel confermare il ruolo fondamentale svolto dalla farmacia italiana a sostegno delle politiche di rilancio della sanità territoriale, evidenziano come il tema dell’aderenza alle terapie rappresenti una perdurante criticità che nel caso del diabete assume livelli di vera emergenza. Il prezioso lavoro svolto quotidianamente dai farmacisti, come dimostra la lodevole iniziativa di Federfarma a cui la Fofi ha accordato il meritato patrocinio, incide in modo significativo anche sulla consapevolezza del paziente nel rispettare la posologia indicata dal medico e sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce. Si conferma così, ancora una volta, la rilevanza strategica della “Farmacia dei servizi” quale strumento di una nuova governance che mette concretamente il cittadino al centro del sistema sanitario”.
Ma vediamo i risultati in sintesi
Hanno partecipato all’iniziativa 5.654 farmacie (di cui il 50,83% al Nord, 16,78% al Centro, 32,38% al Sud). Sono stati monitorati 16.753 pazienti diabetici (di cui 39,94% al Nord, 18,61% al Centro e 41,45% al Sud).
Dall’analisi dei dati emerge che i diabetici raramente rispettano la terapia prescritta dal medico. Il 63% degli oltre 16.700 pazienti monitorati assume i farmaci in modo non corretto (registrando punteggio di bassa o media aderenza), solo il 37% rispetta le indicazioni del medico.
Caratteristiche diabetici monitorati.Hanno risposto al questionario 7.581 donne (45,25% del campione) e 9.172 uomini (54,75% del campione).
Età dei pazienti monitorati:
• Dei 16.753 diabetici la maggioranza (60,71%) ha più di 64 anni.
• Segue la fascia 55-64 anni (3.603 persone pari al 21,51%)
• 1639 diabetici monitorati (9,78%) hanno tra i 45 e i 54 anni
• 703 (4,20%) tra 35 e 44 anni
• 400 (2,39%) hanno età compresa tra 25 e 34 anni
• 238 (1,42%) sono giovani sotto i 25 anni
Durata della malattia. Dei pazienti monitorati la netta maggioranza dichiara di avere la patologia da più di 3 anni (12.680 persone pari al 78,42% del campione); 2.521 persone (pari al 15,59%) sono affette da patologia da un periodo compreso tra 1 e 3 anni; 968 persone (5,99%) da meno di un anno. (NB la somma dei valori assoluti non corrisponde al totale delle persone monitorate perché in alcuni questionari mancava la risposta)
Tipo di diabete. Dei soggetti monitorati 3.267 sono diabetici di Tipo 1 e 12.343 sono diabetici di Tipo 2. (Il totale non raggiunge il numero dei soggetti monitorati perché il paziente non ha fornito l’indicazione).
Monitoraggio della glicemia. 11.787 diabetici (pari al 70,36%) monitorano la glicemia a fronte di 4.966 diabetici (pari al 29,64% ) che non la monitorano.
Attività lavorativa e situazione abitativa La maggior parte dei diabetici non è un lavoratore attivo (10.436 pari al 62,29%). Lavorano invece 6.317 (pari al 37,71%). Tale dato appare anche in linea con il fatto che la diffusione della patologia cresce all’aumentare dell’età.La maggior parte delle persone monitorate (12.901 pari al 77,01%) non vive da sola
Assunzione farmaci. Per quanto riguarda l’assunzione del farmaco 3.516 pazienti (il 20,99%) si avvalgono del supporto di un parente; solo il 7,34% (1.230 persone) si avvale del supporto di una app. Ad usare una app sono soprattutto le persone di età compresa tra 45 e 64 anni (circa 20%). Sopra ai 74 anni, probabilmente per la minore propensione alla tecnologia, la percentuale si riduce al 7,07%.
Aderenza alla terapia secondo l’età. La scarsa aderenza alla terapia è un fenomeno che accomuna tutte le classi di età. L’aderenza più elevata si registra tra gli ultra74enni ma con una percentuale pari solo al 40,46%. Questo vuole dire che ben il 60% dei diabetici, pur all’interno della classe di età che annovera i pazienti più “diligenti”, non segue correttamente la terapia prescritta.
I meno aderenti alla terapia sono i diabetici nella fascia di età tra i 45 e i 64 anni.
Aderenza alla terapia secondo il sesso. Uomini e donne si curano in maniera sostanzialmente analoga, con analoghe percentuali di aderenza, sempre troppo basse.
Sono alto-aderenti solo il 38,01% degli uomini e il 36,00% delle donne.
Aderenza secondo il Tipo di Diabete. Ben il 67,25% dei diabetici di Tipo 1 e il 61,68% dei diabetici di Tipo 2 non si cura come dovrebbe.Segue bene la terapia solo il 32,75% dei diabetici di Tipo 1 e il 38,32% dei diabetici di Tipo 2.
Aderenza alla terapia insulinica. Anche coloro cui è stata prescritta l’insulina non seguono correttamente la terapia e solo il 34,89% risulta molto aderente.
Aderenza al monitoraggio della glicemia. Monitora la glicemia con la frequenza consigliata dal medico solo il 39,72% dei diabetici.
Conoscenza medicinale. Conoscere il farmaco utilizzato aumenta l’aderenza alla terapia. Gli alto-aderenti non dimenticano mai di prendere il farmaco, non interrompono la terapia e lo portano sempre con sé. Dichiarano di non avere difficoltà a seguire la terapia.
04 dicembre 2019
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