Liberalizzazioni e farmacie. Mandelli (Fofi): “Per concorsi sbagliato non considerare le differenze”
Per il presidente della Fofi chi esercita in una farmacia rurale o in una farmacia di comunità affronta "tutti gli aspetti della professione" e situazioni “più complesse di chi opera in un esercizio commerciale. Questo a parità di preparazione e impegno, che nessuno mette in discussione”.
05 MAR - Farmacisti collaboratori in rivolta contro le disposizioni del Decreto “Cresci Italia” che prevedono, nei concorsi per l’assegnazione delle nuove sedi farmaceutiche, l'equiparazione dell’attività svolta nelle farmacie rurali sussidiate, nelle farmacie soprannumerarie e nelle parafarmacie e altri esercizi commerciali previsti dalla legge 248/2006. "Comprendiamo lo sgomento dei nostri collegi per una norma che è stata introdotta senza alcuna discussione, e che presenta un’obiettiva criticità", ha commentato il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Farmacisti (Fofi), Andrea Mandelli, secondo il quale "equiparare ai fini del punteggio il servizio reso in una farmacia rurale e in una parafarmacia è una scelta che già a prima vista appare poco equa, ulteriormente complicata dal fatto che questo crea in pratica uno sbarramento nei confronti dei collaboratori di farmacia che aspirino a diventare titolari in questa occasione".
Per Mandelli, "obiettivamente, chi esercita, a qualsiasi titolo, in una farmacia rurale affronta tutti gli aspetti della professione e, molto spesso, poiché rappresenta l’unico professionista sanitario del suo territorio, deve rispondere a una serie di ulteriori bisogni della popolazione assistita. Allo stesso modo, chi esercita in una farmacia di comunità affronta una situazione più complessa di chi opera in un esercizio commerciale, e questo a parità di preparazione e impegno, che nessuno mette in discussione. Non si tratta di parteggiare per una o l’altra componente della professione: negli ultimi tempi, questo l’ha fatto anche troppe volte la politica, con i risultati che purtroppo vediamo. L’Ordine non lo ha fatto mai. Una graduazione nel valore da attribuire alle diverse esperienza andava posta, anche se non spetta alla rappresentanza professionale da sola stabilire in quale misura operare questa graduazione".
La Fofi annuncia quindi che si attiverà per favorire un incontro tra i rappresentanti sindacali dei collaboratori di farmacia e i relatori alla Camera della legge di conversione del decreto. "Non per spirito di rivalsa verso qualcuno - precisa Mandelli -, ma perché tutti abbiano modo di presentare e discutere le loro ragioni. Una pratica della democrazia che ormai viene sempre più spesso trascurata".
05 marzo 2012
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