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Corso Ecm sulla salute dei migranti e sul come prendersene cura


La nuova iniziativa è stata presentata durante il direttivo dell’Osservatorio internazionale per la salute (OIS). Il corso, grazie alla Fnomceo, sarà fruibile gratuitamente da tutti i medici italiani attraverso la modalità della formazione a distanza. Anelli: “Il nostro Codice deontologico ci impone di curare tutti, senza discriminazione alcuna”.

17 DIC - Accogliere i migranti che arrivano dal mare non significa solo garantire loro un pasto caldo e un rifugio: è necessario saper curare le ferite che il lungo viaggio intrapreso ha inferto al corpo e alla psiche. Una difficile sfida per i nostri medici, che l’Osservatorio Internazionale per Salute (OIS) vuole affrontare attraverso la formazione degli operatori sanitari proprio sul delicato tema della medicina delle migrazioni.

Durante il periodico direttivo dell’Osservatorio è stata presentata la nuova iniziativa: il corso di Educazione Continua in Medicina "Salute e migrazione: curare e prendersi cura”, grazie alla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), sarà fruibile gratuitamente da tutti i medici italiani attraverso l’innovativa modalità della Formazione a distanza, accreditato direttamente da FNOMCeO. Un’idea nata dall’esperienza maturata grazie a Sanità di Frontiera, progetto di spiccata sensibilità sociale che ha ricevuto il sostegno da parte anche della Santa Sede mediante l’Obolo di San Pietro, e di cui l’ideatore e presidente di Consulcesi Onlus, Massimo Tortorella, ha avuto modo di parlare direttamente con Papa Francesco.

"È fondamentale guardare al benessere dei migranti come un tutt'uno con quello della collettività nazionale e internazionale, sostenendo il forte impegno sociale e senso di abnegazione mostrato dai medici italiani", ha dichiarato Francesco Aureli, Presidente di OIS, che nella stessa occasione ha anche annunciato il cambio di denominazione dell’Associazione in “Sanità Di Frontiera - Salute Senza Confini Onlus”.

"Il nostro Codice Deontologico ci impone di curare tutti: all’articolo 3 enuncia, quali doveri del medico, la tutela della vita, della salute psico-fisica, il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona, senza discriminazione alcuna, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera. Medici e operatori sanitari si trovano sempre più spesso a confrontarsi con la realtà delle migrazioni. Promuovere una cultura dell’accoglienza attraverso la formazione - ha spiegato Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO, - soprattutto nella difficile fase della presa in cura di chi sbarca sulle nostre coste, ci permette di migliorare sensibilmente il nostro sistema salute a beneficio di tutti".

"Il corso Fad 'Salute e migrazione: curare e prendersi cura' si caratterizza per la particolare attenzione dedicata alle problematiche psicologiche dei migranti, con l’intento di favorire un approccio multiculturale nell’interazione tra gli operatori sanitari e gli stranieri presenti sul nostro territorio. Il momento fondante del percorso formativo - spiega la nota - consisterà nella trattazione delle tematiche connesse alle barriere invisibili: quelle culturali nonché ai traumi subiti dai migranti e le conseguenti patologie psico-emozionali.

Durante il direttivo della Onlus sono stati illustrati i suoi principali obiettivi. Promuovere sul territorio italiano la ricerca, lo studio, lo sviluppo, la diffusione e lo scambio di modelli e strumenti di intervento innovativi di supporto alla salute dei migranti e delle comunità di accoglienza; migliorare l’accesso dei migranti ai servizi medici e psicologici, con particolare focus sulla salute psico-fisica di donne migranti, dei minori e dei minori non accompagnati, in fase di prima accoglienza e integrazione. Il tutto, attraverso la formazione degli operatori sanitari al fine di accrescere le loro conoscenze e le competenze sui temi connessi alla salute dei migranti; lo sviluppo di strumenti tecnologici e digitali in ambito medico-sanitario; l’attivazione e la gestione di Unità Mobili per l’assistenza medico-sanitarie destinata alle fasce vulnerabili; ricerche e indagini conoscitive sulla salute dei migranti e delle comunità di accoglienza; attività di advocacy per contribuire al miglioramento e al cambiamento delle politiche di settore.

Tra i progetti già realizzati si segnalano il particolare:
• Il Corso di Formazione tenuto a Roma - in collaborazione con Medici Senza Frontiere e Save The Children - “Salute e migrazione: l’approccio interculturale alla vulnerabilità e la cura del minore migrante”. Corso residenziale con focus sulla multiculturalità e sulla salute dei minori stranieri non accompagnati.
• “Il Giardino”, in partenariato con Beyond Lampedusa e con Inter Campus e Fiorentina Camp, grazie al quale un giardino di Palermo è stato riqualificato per offrire gratuitamente, durante tutto il mese di luglio, attività sportive e ludico-ricreative per oltre 90 fra bambini e ragazzi, molti dei quali minori stranieri non accompagnati.
• Unità Mobile “Salute e inclusione” a Roma, con focus sul rafforzamento dei sistemi sanitari del territorio, grazie all’impegno di medici, mediatori culturali e consulenti legali.

Tra le nuove iniziative:
• L’Unita Mobile in Calabria e Puglia, in partnership con MEDU (Medici per i Diritti Umani), per offrire assistenza medico-sanitaria ed orientamento socio-legale e sui diritti del lavoro ai braccianti stranieri presenti nella zona, impiegati nella raccolta stagionale.
• Il Progetto “RICREA” per il contrasto alla povertà educativa presso il Municipio VI di Roma. È destinato ai giovani tra gli 11 e i 22 anni allo scopo di sostenere il processo di socializzazione e integrazione, offrendo servizi di orientamento formativo e professionale e percorsi laboratoriali.
• “Il Corriere della Salute Migrante (di tutti)”. Studio sullo stato di salute e di benessere delle popolazioni migranti in Italia, con particolare attenzione ai connessi determinanti della salute. 

17 dicembre 2018
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