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Sciopero medici e dirigenti sanitari. Fvm: “In queste condizioni non si può revocare”


Il sindacato nel commentare la bocciatura della manovra da parte della Ue evidenzia come “la politica sanitaria è figlia della politica economica e di bilancio del Paese” e “se il Bilancio è fallimentare, la sanità non potrà che andare peggio e i nostri contratti trasformarsi in una nuvola di fumo”.

21 NOV - “Il confronto col Governo si può iniziare. Ma lo sciopero in queste condizioni non si può revocare”. Inizia così una nota della Fvm che parla del prossimo sciopero del 23 novembre dopo la Bocciatura della Legge di Bilancio da parte della Ue.
 
“La politica sanitaria – evidenzia il sindacato - è figlia della politica economica e di bilancio del Paese. Se il Bilancio è fallimentare, la sanità non potrà che andare peggio e i nostri contratti trasformarsi in una nuvola di fumo. Chissà se qualcuno nel Governo ha capito che quella parte del Paese che produce la ricchezza necessaria a far funzionare lo Stato (scuola, pensioni, sanità per tutti) è in preda al panico”.
 
“Gli imprenditori – prosegue la nota - , piccoli e grandi, i professionisti, i lavoratori autonomi e dipendenti, le banche, il tessuto produttivo che sogna le infrastrutture e vive di credito e stabilità, avevano solo chiesto di abbassare le tasse, non di scatenare una tempesta provocando tutte le istituzioni europee (Tireremo dritto!) sino a ottenere la bocciatura della legge di Bilancio italiana da parte della Commissione europea”.
 
Ecco perché per Fvm “in queste condizioni, il confronto delle OOSS della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria col Governo promosso dal Presidente FNOMCEO Anelli per scongiurare lo sciopero del 23 novembre non ha alcuna possibilità di dare garanzie. Il nostro paese sta per andare a picco se non si inverte la rotta e non si mettono in sicurezza i risparmi degli italiani che finanziano il debito dello Stato. L’ultima asta di BTP è stata un fallimento, nessuno li ha comperati”.
 
“Se lo spread si mantiene a lungo sopra i 300 punti – continua Fvm - si preannuncia una grave carenza di liquidità per pagare stipendi e pensioni. O il Governo se ne fa una ragione e mitiga l’esposizione del debito e del deficit programmato correggendo la manovra o rischieremo di fare la fine della Grecia. La Commissione ha rigettato il documento programmatico di Bilancio e avvierà l'apertura di una procedura per debito eccessivo contro l’Italia. Come si può immaginare che questo Governo sia in grado di garantire qualcosa se tutti suggeriscono a Salvini di staccare la spina subito dopo le feste natalizie?”.

21 novembre 2018
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