Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Martedì 03 DICEMBRE 2024
Lavoro e Professioni
segui quotidianosanita.it

Ostetricia. Congresso Fnopo: “Ampliare il percorso di laurea portandolo da 3 a 5 anni”


Alla luce di nuovi scenari assistenziali, inoltre, è richiesto un ulteriore impegno formativo post laurea (master di I livello) in campi specifici quali la Procreazione medicalmente assistita, la salute pelviperineale e l’ostetricia di famiglia e di comunità. Queste alcune delle richieste avanzate nel corso del 35° Congresso della Fnopo svoltosi in questi giorni a Modena. La presidente Maria Vicario: "Professione è pilastro per il futuro del Ssn". LA MOZIONE

07 OTT - Si è concluso il 35° Congresso nazionale delle ostetriche italiane dal titolo: “L’Ostetrica nel percorso a basso rischio ostetrico: ambiti, esperienze e nuove frontiere della professione”. Organizzato dalla Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (Fnopo) in stretta collaborazione con il Coordinamento Ordini della Professione di Ostetrica della Regione Emilia Romagna e svoltosi a Modena il 5 e 6 ottobre, presso la sede di Palazzo Ducale dell’Accademia Militare, l’evento ha riproposto la formula vincente delle tavole rotonde presentate, in ogni sessione di lavoro, dalle componenti del Comitato centrale Fnopo: Marialisa Coluzzi, Cinzia Di Matteo, Caterina Masé, Iolanda Rinaldi, Silvia Vaccari, Maria Vicario e Martha Traupe.
 
Il presidente della Federazione nazionale Medici chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, e il segretario generale nazionale della Federazione italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg), Silvestro Scotti, impegnati nel loro 75° Congresso a Cagliari, hanno colto l’occasione d’intervenire, in collegamento, per portare i saluti in rappresentanza delle loro istituzioni e soprattutto per ribadire e promuovere la piena collaborazione con le ostetriche italiane al fine di adottare strategie comuni e raggiungere obiettivi condivisi, nel pieno riconoscimento delle peculiarità professionali. In particolare, tra gli obiettivi attuali, sono stato evidenziati il lavoro comune per l’Osservatorio contro la violenza sugli operatori sanitari e il relativo disegno di legge, e l’adozione di strategie assistenziali condivise, a partire dal territorio, che vedono la sinergia tra il medico di famiglia e l’ostetrica di famiglia e comunità, per efficientare un sistema sanitario che deve restare gratuito e universale e per questo sostenibile ed equo nell’accesso a cure sicure e di qualità. Come da sperimentazione, attualmente in atto a Roma a piazza Istria, tra ostetriche del progetto Fnopo e medici di medicina generale presso l’ambulatorio di cure primarie.
 
Non sono mancati anche i confronti con le esperienze professionali internazionali grazie al punto di vista privilegiato portato dal Midwifery Unit Network (MUnet) che rappresenta la rete dei centri nascita europei, e attraverso i quali si è sottolineato, ancora una volta, come sia importante avere Standard condivisi, per: le procedure di assistenza, tipologia dei luoghi, caratteristiche del personale ostetrico e criteri d’inclusione delle gestanti nell’accesso ai centri nascita in caso di gravidanza fisiologica. Tali Standard, discussi e condivisi a livello europeo nel luglio scorso, son stati adottati e tradotti dal MUNet e dalla Federazione nazionale che li presenterà presso i decisori ministeriali.
 
Dal confronto delle tavole rotonde, sono emerse anche le criticità attuali del sistema di cura nell’area materno infantile e, in generale, nella promozione della salute della donna e famiglia; le diseguaglianze nell’erogazione delle cure per mancata o inadeguata garanzia dei livelli essenziali di assistenza, causati dai tagli lineari e da paradigmi assistenziali ormai obsoletic he non tengono conto dei cambiamenti del contesto sociale,dei bisogni sempre nuovi e della mutevole domanda di salute; le invasioni di campo di altri professionisti che limitano la piena applicazione dell’attività e della responsabilità propriedell’Ostetrica/o e non garantiscono l’appropriatezza nella presa in carico della donna, della coppia e della collettività in tutti i contesti assistenziali. Infine, la mancata implementazione dei modelli assistenziali a basso rischio ostetrico delineati, in applicazione dell’ASR 2010, dal Ministero della salute nel documento prodotto dal Comitato Percorso Nascita Nazionale nel 2017.
 
Accanto a queste, e altre criticità, la Mozione finale del 35° Congresso Nazionale Fnopo contiene soprattutto gli impegni e le richieste della Federazione, che sono stati approvati all’unanimità dei presenti.
 
“Quello appena concluso è stato un Congresso di Categoria che ha riscontrato una fortissima adesione e soprattutto è stato caratterizzato da un notevole contenuto scientifico per il quale ritengo siano doverosi i ringraziamenti a tutti i relatori e all’organizzazione – ha commentato la presidente della Fnopo, Maria Vicario -. Uno dei punti focali di questa 35esima edizione è stato sicuramente aver voluti puntare su una tematica cardine per l’intera Categoria, ovvero la Professione. Condivido infatti le parole della dottoressa Serena Battilomo, dirigente del Ministero della Sanità, e tra i nostri autorevoli ospiti che l’ha definita un pilastro per il futuro. Non a caso la Fnopo chiede da anni ormai che si ampli il percorso di laurea in Ostetricia a 5 anni. Se da una parte l’attuale cornice legislativa attribuisce, infatti, all’ostetrica/o piena autonomia e responsabilità, anche legale, in particolare nell’accertamento e assistenza alla gravidanza, parto e puerperio, dall’altra si è avuta una contrazione del corso di studi: da 5 a 3 anni. Alla luce di nuovi scenari assistenziali, è richiesto un ulteriore impegno formativo post laurea (master di I livello) in campi specifici quali la Procreazione medicalmente assistita, la salute pelviperineale e l’ostetricia di famiglia e di comunità. Su questa tematica, già dal 2015, la Federazione si è attivata con l’elaborazione di un documento specifico, a cura di un gruppo di lavoro interdisciplinare, presentato in vari consessi tecnico istituzionali. Così come facciamo nostro l’invito a una maggior presenza delle ostetriche nella ricerca, portato dalla dottoressa Serena Donati, ricercatrice dell’Iss, assieme all’esortazione a iniziare a fare nella propria realtà, anche piccola, quanto possibile per dare risposte e alternative di scelta alle donne”.
 
“Dietro questo Congresso c’è stato un grande lavoro di sinergia, di confronto e di collaborazione costante del Coordinamento Ordini della Regione Emilia Romagna, del quale sono presidente, oltre che componente in quanto presidente dell’Ordine di Modena – ha commentato la vicepresidente Fnopo, Silvia Vaccari -. Un successo soprattutto perché, come Federazione, siamo riusciti a confrontarci anche con i rappresentanti di altre professioni sanitarie, Fnomceo e Fimm con i quali, per la prima volta, siamo riuscita non solo ad avere un canale di interlocuzione ma anche a condividere obiettivi e strategie comuni per la tutela e la promozione della salute delle donne”.  

07 ottobre 2018
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lavoro e Professioni

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy