Contratto. Fials incontra Garavaglia. Carbone: “Le Regioni impegnate per trovate maggiori risorse”
Il Comitato di Settore, riferisce il segretario del sindacato Carbone “si è impegnato a predisporre ed inviare al MEF l’atto integrativo con la quantificazione delle risorse economiche per la Sanità”. Garavaglia ha inoltre espresso la volontà “a trovare ulteriori soluzioni normative ed economiche, da parte delle Regioni, per chiudere in positivo il nuovo contratto di lavoro per tutti i dipendenti”.
01 FEB - Il segretario generale della Fials
Giuseppe Carbone ha incontrato ieri il Presidente del Comitato Settore Regioni – Sanità,
Massimo Garavaglia per ricercare possibilità concrete di un ulteriore finanziamento in vista della stretta finale del rinnovo contrattuale per gli oltre 500 mila dipendenti del comparto Sanità.
All’incontro era presente anche il Segretario Generale del Pubblico Impiego della Confsal
Massimo Battaglia.
“A fronte dell’andamento del tavolo negoziale in sede ARAN, ha detto Carbone, la trattativa stenta di decollare senza nascondere che fino ad oggi l’ARAN non ha dato, ancora, alcun riscontro alle diverse e varie proposizioni che la FIALS ha posto sul tavolo negoziale riferiti ai diversi istituti contrattuali”.
I problemi, per Carbone, sono di due ordini: uno legato alle risorse e uno di merito suitemi del contratto.
“In particolare, ha incalzato Carbone, le risorse economiche poste sul tavolo negoziale ARAN sono del tutto insufficienti non solo
a coprire il quantum stabilito degli 85 euro ma anche a retribuire diverse necessità che appaiono ineludibili come le indennità per il disagio lavorativo, le pronte disponibilità, i nuovi incarichi organizzativi/gestionali e di professionista esperto e professionista specialista per gli infermieri e le altre professioni sanitarie
, come gli stessi incarichi per il personale amministrativo e tecnico”.
“Non è più accettabile che il Governo e le Regioni mettano sempre in secondo piano la politica sanitaria e il riconoscimento professionale ed economico di tutti i dipendenti. Per questo, la FIALS oggi pretende che il Governo finanzi totalmente gli 85 euro promessi e le Regioni contribuiscano con fondi propri al finanziamentodelle parti variabili del rinnovo contrattuale al fine di rendere esigibile il pagamento dei nuovi incarichi professionali ed organizzativi gestionali per tutto il personale”, ha detto ancora Carbone.
“Come necessita, ha aggiunto, dare risposte concrete, in termini anche economici, agli Operatori Socio Sanitari dopo la recente approvazione della così definita legge Lorenzin che ha riconosciuto l’area delle professioni socio sanitarie”.
“Senza tale finanziamento, ha detto Carbone, rimane impossibile una nostra firma sul rinnovo contrattuale e contestualmente, a tutela della professionalità degli infermieri e le altre professioni sanitarie come degli altri professionisti e dipendenti, saremo costretti a manifestazioni che sicuramente bloccheranno i servizi sanitari con forti e purtroppo disagi per gli utenti che invece hanno diritto ad una assistenza più rispondente alla loro domande di salute con professionisti motivati professionalmente ed economicamente”.
In merito ai temi contrattuali, Carbone, ha riferito a Garavaglia che per la FIALS rimane “irricevibile la proposta di deroghe avanzata dall’Aran al tavolo di contrattazione relativamente alla durata massima dell’orario di lavoro e al riposo giornaliero di 11 ore consecutive”.
“Non è possibile per la FIALS firmare un accordo che certamente andrà a deteriorare ulteriormente le già precarie condizioni di lavoro negli ospedali e nei servizi territoriali dei dipendenti. Necessita, invece, ha detto il segretario della Filas, definire con urgenza le linee guida per il fabbisogno delle varie professionalità nelle Aziende ed Enti del SSN per dare maggiore occupazione alle migliaia di professionisti specie infermieri ed OSS disoccupati ed ottenere un ricambio generazionale vista che l’età media dei dipendenti è arrivata ad oltre 55 anni nella sanità”.
“Sui temi di ordine contrattuale, specifica Carbone, la politica contrattuale della FIALS è distante e distinta dalle altre OO.SS., anche di quelle che dichiarano di rappresentare i soli infermieri ma che di fatto, per essere rappresentativi, hanno tra i loro iscritti ausiliari, OSS, amministrativi ed altri operatori”.
“Per la FIALS, ha aggiunto Carbone, rappresentava e rappresenta un momento centrale del rinnovo contrattuale la rivisitazione dell’ordinamento e classificazione del personale, per riconoscere realmente il grado di responsabilità ed autonomia professionale di tutti gli infermieri come delle altre professioni sanitarie (stante anche la recente legge sugli Ordini Professionali), in una la possibilità concreta di avanzamento costante di carriera professionale e quindi economica annuale o biennale (oltre gli incarichi funzionali), riconoscendo costantemente, nelle diverse articolazioni aziendali, le competenze avanzate e le ulteriori responsabilità connesse alle attività e di conseguenza un investimento economico determinato dall’apporto concreto dei professionisti in termini di maggiore efficienza ed efficacia dei servizi rivolti agli utenti con la specificità, anche, in questo rinnovo contrattuale, del riconoscimento dell’attività libero professionale”.
“Purtroppo, ha proseguito Carbone, tutte le OO.SS. presenti al tavolo negoziale ARAN, con esclusione della sola FIALS, hanno, d’intesa con l’ARAN, rinviato questo percorso ad una così definita Commissione Paritetica i cui lavori potranno avere valenza con il rinnovo contrattuale del triennio 2019-2021”.
“Un’occasione persa ma che per la FIALS rimane ancora un nodo politico da ricercare in questa trattativa e ci auguriamo, afferma Carbone, che nella prossima riunione di febbraio l’ARAN, nel consegnare l’intero articolato contrattuale, comprensivo delle risposte alle richieste sindacali, prenda atto delle nostre rivendicazioni, come delle diverse nostre richieste quali: il riconoscimento dei tempi di vestizione/svestizione e cambio turno, dell’indennità di rischio di cassa, della definizione del profilo degli autisti soccorritori, del passaggio della categoria A alla B, delle esigenze professionali del personale amministrativo e tecnico che si fa carico di ulteriori funzioni ben specifiche a causa della a riduzione drastica dei relativi dirigenti, delle risorse per la formazione che devono transitare, parte, nel fondo delle premialità, come in ultimo, ma di vitale importanza, del riconoscimento delle funzioni, compiti e responsabilità dei coordinatori che meritano certamente un inquadramento differente”.
“Al termine della riunione con Garavaglia, la FIALS, ha dichiarato Carbone, ha registrato come il Comitato di Settore si impegnava, nello stesso giorno, a predisporre ed inviare al MEF (Ministero Economia e Finanze) l’atto integrativo con la quantificazione delle risorse economiche per la Sanità, oltre ad annotare la volontà del Presidente Garavaglia a trovare ulteriori soluzioni normative ed economiche, da parte delle Regioni, per chiudere in positivo il nuovo contratto di lavoro per tutti i dipendenti”.
“La FIALS ha concluso Carbone, con la Segreteria del Pubblico Impiego della
Confsal, ha subito richiesto un incontro urgente con il Ministro della Pubblica Amministrazione,
Marianna Madia, affinché vi sia una velocizzazione della presa d’atto del MEF della nuova direttiva di carattere economico del Comitato di Settore Regioni Sanità per favorire una chiusura del contrato della sanità”.
“A noi non resta che la protesta immediata, esplicita Carbone, con la mobilitazione e lo stato di agitazione, unico modo per attirare l’attenzione di tutto il Governo e le forze politiche tutti presi dalla campagna elettorale”.
“Sarà sciopero generale in tutta la sanità, ha concluso Carbone, se non vi saranno risposte concrete da parte del Ministro Madia e della stessa ARAN nell’incontro nei prossimi giorni per chiudere in positivo il confronto negoziale”.
01 febbraio 2018
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