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Specializzazioni. Giovani Medici scrivono a Fedeli: “Preoccupazioni per nuovo regolamento”


La principale critica apportata al nuovo regolamento concerne il sistema di scelta successivo alla pubblicazione della graduatoria unica: “I candidati nella seconda metà della graduatoria rischiano in scegliere in base alla probabilità che i contratti di una tipologia di scuola siano ancora liberi, piuttosto che per la reale vocazione”. Chiesto che sia rispettato il principio delle macro-sedi per lo svolgimento del concorso. La lettera

08 SET - Alla lettera inviata a firma della delegazione #GiovaniMediciDay (composta da Associazione Italiana Giovani Medici-Sigm, Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi-CNAS, dagli amministratori del gruppo Facebook “SSM 2017 - Concorso Specializzazione 2017” e da singoli aspiranti specializzandi rappresentativi di gruppi autonomi che hanno partecipato alla manifestazione #GiovaniMediciDay2017) non piace il nuovo regolamento per l’accesso alle Scuole di specializzazione. E scrivono al ministro dell’Università, Valeria Fedeli, per esporre le loro preoccupazioni e avanzare alcune proposte.

A preoccupare, in particolare, il sistema di scelta successivo alla pubblicazione della graduatoria unica, “per la quale auspichiamo un intervento urgente”.

“Pur percependo che alla base di questa scelta vi è la volontà ministeriale di premiare la vocazione del singolo candidato – spiegano i giovani medici -, riteniamo che questo sistema possa risolversi in meri calcoli di probabilità e di comodo: focalizzando l’attenzione soprattutto sui classificati posizionatisi nella seconda metà della graduatoria, è la forte convinzione che la loro scelta possa essere dettata dalla probabilità che i contratti di una tipologia di scuola siano ancora liberi, piuttosto che dalla reale vocazione”.
 
La soluzione, per i giovani medici potrebbe essere quella di dividere i candidati per classi: Iil primo gruppo fa le proprie scelte (i primi 500 ad esempio), in seguito ad un aggiornamento dei posti rimasti liberi viene chiamato il gruppo successivo (i seguenti 500), e così via fino ad esaurimento dei posti in tempi congrui”.
 
Tra le altre preoccupazione, la definizione delle sedi di concorso. “Ci auguriamo sia rispettata il principio delle macro-sedi, senza deroga a realtà che pur proponendosi per ospitare un gran numero di concorrenti fornirebbero in realtà differenti piccole aule che, proprio per questo, non soddisfarebbero la richiesta di massima omogeneità negli standard organizzativi e nei sistemi di sicurezza”.

08 settembre 2017
© Riproduzione riservata

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