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Ipotermia. Al via la campagna di sensibilizzazione “chirurgia senza brivido” per monitorare la temperatura dei pazienti


L’ipotermia colpisce tra il 50%-90% dei pazienti sottoposti a interventi chirurgici e contribuisce ad aumentare l’incidenza di complicanze che gravano sui costi della sanità oltre che sul benessere dei pazienti. A dare il “la” alla campagna, la prima tappa, a Napoli, dei “Normo Days”, workshop itineranti promossi da 3M Salute con il coordinamento scientifico di Siaarti per diffondere le “Buone pratiche cliniche” per il riscaldamento attivo dei pazienti.

22 MAG - L’ipotermia, ossia una temperatura centrale corporea inferiore a 36.0 °C, rappresenta una complicanza comune degli interventi chirurgici e interessa tra il 50%-90% dei pazienti sottoposti sia a operazioni chirurgiche maggiori sia a procedure brevi. Un fenomeno che, oltre a creare disagio per il paziente, comporta un aumento dell’incidenza di complicazioni associate all’ipotermia inattesa, quali maggiore rischio di mortalità, necessità di emotrasfusione, degenze ospedaliere più lunghe, e aumento del rischio di infezione della ferita chirurgica, con una conseguente crescita dei costi per gli ospedali.
 
Per formare e informare anestesisti, rianimatori, management della sanità e cittadini su rischi e possibili soluzioni dell’ipotermia, e sensibilizzare le istituzioni alla creazione di protocolli regionali, ha preso il via nei giorni scorsi a Napoli, “Chirurgia senza Brivido” la campagna di sensibilizzazione alla normotermia perioperatoria promossa da 3M Salute con il coordinamento scientifico della Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti).
 
A inaugurare l’avvio della campagna, il workshop del ciclo “Normo Days”, il primo di una serie di incontri itineranti che toccheranno 12 città italiane per promuovere - con il coinvolgimento di capi dipartimento, primari di Anestesia e Rianimazione, Direzione sanitaria e Risk manager - la diffusione delle Buone Pratiche Cliniche di Siaarti per il riscaldamento attivo dei pazienti.
 
“La Siaarti è da sempre impegnata nella preparazione e divulgazione di protocolli, percorsi e linee guida adottabili in diversi setting,  in cui è coinvolta la figura professionale dell’anestesista-rianimatore – ha detto Antonio Corcione, Presidente Siaarti e primario della Uoc Anestesia e Tipo, Ao Dei Colli, “V. Monaldi” di Napoli – l’obiettivo di questa Campagna è fare informazione e formazione in modo da arrivare a un’omogeneità delle attività di competenza dell’anestesista su tutto il territorio nazionale.  Durante un intervento chirurgico, se non si attua un controllo della temperatura del paziente con gli strumenti adatti, è possibile andare incontro a un’ipotermia accidentale che espone il paziente a problemi clinici rilevanti. Nonostante tutti gli anestesisti conoscono l’importanza del monitoraggio della temperatura, se andiamo a vedere la realtà italiana, purtroppo riscontriamo una situazione a macchia di leopardo e molto deficitaria. Per questo motivo Siaarti ha elaborato il documento di Buona Pratica Clinica sulla normotermia perioperatoria”.
 
I dati della survey sulla gestione della normotermia perioperatoria.
In occasione della campagna sviluppata e promossa insieme a 3M Salute, Siaarti ha condotto una Survey sulla gestione della normotermia perioperatoria, al fine di individuare lo stato dell'arte in Italia e le differenze tra le varie regioni. A livello nazionale, dall’indagine è emerso che nella metà delle strutture non viene mai misurata la temperatura dei pazienti prima dell’ingresso in sala operatoria, e che meno della metà delle strutture effettuano il monitoraggio della temperatura corporea centrale, parametro clinico fondamentale.

I dati della Campania. Nella Regione, come emerso dalla Survey, la temperatura dei pazienti prima dell’ingresso in sala operatoria viene misurata raramente o mai nel 76% delle strutture ma il 65% effettua il monitoraggio della temperatura corporea (vs 44% Nazionale). Nell’85 nell’85% delle strutture mancano protocolli specifici di prevenzione e se a livello Nazionale il riscaldamento perioperatorio viene effettuato nel 93% dei casi, in Campania questo avviene solo nel 76% dei casi. Inoltre questa è una delle tre regioni che effettua in misura minore il pre-riscaldamento (mai nel 53% contro il dato nazionale del 41%).

Le “Buone pratiche cliniche” di Siaarti. Per sensibilizzare il personale medico alla necessità di monitorare la temperatura centrale sia in anestesia generale che loco-regionale e di riscaldare il paziente, Siaarti ha recentemente emanato le Buone Pratiche Cliniche per la normotermia, un documento di linee guida destinate agli operatori coinvolti lungo tutto percorso chirurgico del paziente: nel reparto, nel blocco operatorio (bo), in Pronto soccorso, rianimazione e recovery room.
 
“Normo Days”, da oggi fino al mese di novembre su tutto il territorio nazionale. Saranno 12 le città italiane dove si svolgeranno i “Normo Days”, workshop itineranti che vedranno coinvolti capi dipartimento, primari di Anestesia e Rianimazione, Direzione sanitaria e Risk manager.
Durante le diverse tappe del tour saranno condivisi i risultati regionali dell’indagine di Siaarti, che serviranno agli esperti come base per lo sviluppo di piani di miglioramento. Permetteranno inoltre di stimolare l’apertura di tavoli di lavoro per la creazione di protocolli ospedalieri e regionali, traducendo così i suggerimenti delle Buone Pratiche Cliniche in azioni concrete e finalizzate ad una migliore gestione della normotermia negli ospedali italiani. I Normo Days vedranno inoltre un momento di confronto in occasione del Congresso Nazionale Siaarti, in programma ad ottobre a Rimini, al fine di valutare le proposte e i progetti realizzati nelle tappe precedenti. 
 
“Ricerca e innovazione sono sempre stati il motore della nostra azienda – ha spiegato Alessandro Lofoco, Sales & Marketing Manager di 3M. –  ma con il lancio di questa campagna vogliamo supportare un passaggio culturale fondamentale nel nostro Paese nel monitoraggio e gestione della temperatura centrale, perché siamo convinti che il nostro contributo non debba limitarsi nel rendere disponibili tecnologie avanzate ma debba andare oltre, pensando al contesto in cui operiamo e a migliorare le condizioni dei pazienti che affrontano un intervento chirurgico. Pazienti più informati e personale sanitario aggiornato sulle migliori pratiche cliniche aiuteranno la riduzione degli eventi avversi correlati all’ipotermia. Siamo orgogliosi di lavorare in partnership con Siaarti, Società Scientifica di riferimento del panorama anestesiologico nazionale”
 
Dopo Napoli i workshop sono in programma a Milano, Roma, Bari, Nuoro a giugno; Torino, Treviso, Firenze e Palermo a settembre; Genova e Rimini a ottobre e Chieti/Pescara a novembre.
 
 
 
 
 

22 maggio 2017
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