Fnomceo al Festival della TV di Dogliani. Una strategia contro le fake news sulla salute
Volti e firme del giornalismo, Michele Mirabella, Silvia Bencivelli, Ilario D’Amato, medici e studiosi, Roberta Chersevani, Cosimo Nume, Roberto Burioni, Sergio Della Sala e molti altri contributi ad una discussione sulle false informazioni, a cominciare dalla campagna antivaccini.
07 MAG - I vaccini causano l’autismo, la malattia è una positiva manifestazione del proprio inconscio, un’alimentazione rigorosa protegge da ogni patologia. Con i sostenitori di tesi antiscientifiche come queste il confronto non serve a niente, anzi rafforza le loro posizioni, come dimostrano molti studi. La strada possibile per contrastare il pericoloso diffondersi di questi “miti”, rafforzati dall’utilizzo dei social media, è la difesa della mentalità e del metodo scientifico, fondato sulle prove, sulle dimostrazioni riproducibili, sulla verifica. Un metodo che appartiene ai medici, ma anche ai giornalisti, sebbene sia sempre più difficile applicarlo nei tempi velocissimi dell’informazione attuale.
Anche perché “la scienza non è democratica”, ovvero non è accessibile a tutti allo stesso modo, come ha ricordato provocatoriamente,
Cosimo Nume (responsabile Area della Comunicazione Fnomceo) aprendo il dibattito organizzato ieri a Dogliani nell’ambito del Festival della TV e dei nuovi media e dedicato a “Mitologia della salute e false argomentazioni: l’era delle bufale”. Una riflessione che ha messo insieme giornalisti, medici e ricercatori per riflettere su un fenomeno che sta producendo conseguenze preoccupanti, riducendo ad esempio la copertura vaccinale delle popolazioni e portando di conseguenza alla recrudescenza di malattie che erano sostanzialmente scomparse nel mondo occidentale.
Michele Mirabella, volto notissimo dell’informazione in materia di salute, ha dato una prospettiva storica alla credulità umana nelle diverse epoche, dai ciarlatani medioevali al metodo Bonifacio contro il cancro, dialogando con
Silvia Bencivelli, che ha richiamato una antichissima “bufala”: tutti ripetiamo che Nerone ha dato fuoco a Roma per poter osservare e cantare il terribile spettacolo, anche se ci sono da sempre prove certe che al momento dell’incendio l’imperatore si trovasse ad Anzio.
Ma d’altra parte, come ha spiegato
Sergio Della Sala (professore di neuroscienze cognitive ad Edimburgo), è la nostra stessa mente a crearsi false informazioni, mescolando e interpretando i dati reali non sempre secondo criteri logici. Proprio per questo dobbiamo sottoporre le nostre convinzioni ad un vaglio critico, abituandoci a rivedere le convinzioni istintive.
Nella sfera pubblica non devono però esserci incertezze, perché “il vaccino non è un’opinione”, ma è una certezza scientifica acquisita, come ha ricordato con energia
Roberto Burioni (professore di microbiologia e virologia all’Università San Raffaele di Milano): mettere a confronto “alla pari” sostenitori e oppositori dei vaccini equivale a dare pari dignità a posizioni razziste e antirazziste. La diffusione di gruppi contrari ai vaccini sta producendo danni alla popolazione generale, portando nuovamente in circolo malattie per le quali si era raggiunta l’immunità di gregge (una copertura vaccinale così ampia che impedisce il diffondersi di una patologia anche nel caso in cui dall’esterno si presenti un nuovo caso), ed esponendo così al contagio soprattutto i soggetti più deboli: bimbi piccolissimi non ancora vaccinati o persone che abbiano per diverse ragioni un abbassamento delle difese immunitarie. La richiesta è che si rendano obbligatorie le vaccinazioni per le scuole (come è avvenuto in California) e che gli ordini professionali di medici e giornalisti sanzioni o con severità i propri iscritti che attuano o diffondono pratiche antiscientifiche. E di problemi legati alla mancate vaccinazioni ha parlato anche
Andrea Grignolio (docente di storia della medicina all’università di Roma La Sapienza).
Un caso particolarmente grave di falsa informazione scientifica è quello del medico tedesco
Dirk Hammer, oggi radiato dall’ordine dei medici, che promette di curare i tumori esclusivamente attraverso percorsi psicologici. Le tragedie e le morti prodotte da questa teoria, che ha trovato sostenitori anche in Italia, sono state raccolte in un libro del giornalista
Ilario D’Amato.
Guido Giustetto (presidente dell’Omceo di Torino e componente del CC Fnomceo) ha confermato l’impegno degli Ordini in materia di formazione su questi temi e anche di vigilanza sanzionatoria.
Gianluigi D’Agostino (presidente della Commissione odontoiatri dell’Omceo di Torino) ha ricordato come anche sulle cure dentali vi siano molte false informazioni, a partire dalle promesse di cure low cost che demoliscono le dentature biologiche sostituendolo con impianti senza una reale necessità e con un evidente danno conseguente.
Importante l’iniziativa messa in campo dalla Fnomceo con il Progetto Fake news, coordinato da
Alessandro Conte: trovare percorsi e strategie di intervento attraverso i nuovi media per diffondere il pensiero scientifico, proprio sul terreno in cui spesso si diffondono le false informazioni. A dialogare con Fnomceo su questo progetto erano a Dogliani anche
Michelangelo Coltelli (fondatore di Butac – Bufale un tanto al chilo) e
Alice Pignatti (IoVaccino).
Nel concludere l’incontro
Roberta Chersevani ha confermato il forte impegno della Fnomceo per contrastare le false informazioni in materia di salute, restando sempre dalla parte dei pazienti: “Dalla mia esperienza di medico ho appreso che quando un paziente riceve una diagnosi infausta va a sbattere contro una porta di cristallo. È facile approfittare di quel momento di stordimento e disorientamento per attirare le persone nella rete di false terapie illusorie e pericolose, se non altro perché rubano tempo alle cure di provata efficacia. Noi dobbiamo essere capaci di essere vicini alle persone in quel momento”.
07 maggio 2017
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