Quell’attacco pretestuoso degli anestesisti contro gli specialisti convenzionati interni
di Antonio Magi
Appare assolutamente pretestuoso quest’attacco contro quei colleghi che in questi anni hanno salvaguardato, di fatto, la sopravvivenza dei reparti ospedalieri e universitari ma anche degli stessi dirigenti medici che altrimenti sarebbero da tempo in mobilità o costretti a turni ancor più massacranti di quelli che tutti conosciamo e che lo stesso SUMAI ha più volte denunciato
02 MAG - Nei giorni scorsi
l’AAROI ha cercato di gettare un ombra sinistra sulla legittimità dell’attività degli Specialisti Convenzionati Interni nelle strutture ospedaliere. Appare abbastanza singolare che questa presa di posizione del sindacato della dirigenza medica anestesiologica venga dopo tanti anni, circa 15 o forse più, durante i quali l’AAROI, come pure tutti i Sindacati della dirigenza medica, hanno tranquillamente convissuto negli ospedali con centinaia di Specialisti Convenzionati Interni grazie ai quali hanno potuto salvaguardare Unità operative destinate altrimenti a sparire per mancanza di personale medico, spesso addossando a questi ultimi arrivati la maggior parte dei turni notturni e festivi non sempre graditi.
Ora improvvisamente s’invocano presunte leggi che impedirebbero agli Specialisti Convenzionati Interni di svolgere le attività ordinarie in regime di ricovero, ma il caso strano è che la cosa venga messa in discussione proprio nel momento in cui finalmente si parla di sblocco dei concorsi per le assunzioni di nuovi medici, quasi a dimostrare una sorta di paura a passare dall’essere pochi e soli e indispensabili all’essere addirittura troppi.
Si afferma che la leggi impedirebbero le attività cliniche suddette, ma riferimenti legislativi veri e propri non se ne fanno.
Infatti, si parla di provvedimenti commissariali campani, circolari e pareri parlamentari ma ci si dimentica che chi fa il medico, ancor di più se specialista, è medico e, in quanto tale, è abilitato dovunque indipendentemente dal contratto o accordo in base al quale è stato assunto ed opera.
Appare assolutamente pretestuoso quest’attacco contro quei colleghi che in questi anni hanno salvaguardato, di fatto, la sopravvivenza dei reparti ospedalieri e universitari ma anche degli stessi dirigenti medici che altrimenti sarebbero da tempo in mobilità o costretti a turni ancor più massacranti di quelli che tutti conosciamo e che lo stesso SUMAI ha più volte denunciato.
Inoltre, sempre quei colleghi, hanno garantito prestazioni specialistiche a favore di una cittadinanza sempre più deprivata di strutture sanitarie.
Oggi l’AAROI parla di rispetto di graduatorie. Ma di quale graduatorie si sta parlando se chi doveva pretendere l’effettuazione dei concorsi ha invece consentito la creazione di una enorme sacca di precariato tra CO.CO.PRO, CO.CO.CO, contratti ad personam, avvisi pubblici a termine, contratti a tempo determinato? Tutte figure alle quali stranamente la presunta legge invocata permetterebbe ciò che non sarebbe invece permesso agli Specialisti Convenzionati Interni.
Eppure ci sono regioni senza piani di rientro (vedi la Toscana, il Veneto e l’Emilia-Romagna), dove i concorsi potevano essere svolti, ma che in ospedale hanno comunque assunto proprio Specialisti Convenzionati Interni a miglioramento e completamento delle attività specialistiche.
Nella stessa Campania, più volte evocata come la “Madre degli incarichi ospedalieri agli Specialisti Convenzionati Interni”, il blocco automatico del turn-over è stato superato dal primo gennaio del 2015 e, secondo quanto riferito dal Ministro Lorenzin nell’ultimo question time in Parlamento “…la Struttura Commissariale ha autorizzato circa 2.800 assunzioni di personale; a queste devono aggiungersi altre 500 assunzioni derivanti dallo sblocco del turn over 2016 che saranno a breve autorizzate con un decreto commissariale di imminente adozione, ebbene, a tutt’oggi, sono state immesse in servizio solamente 870 unità di personale, meno di un terzo di quelle già autorizzate….”.
È chiaro che non si tratta di soli medici, ma cosa ha fatto l’AAROI e che cosa fa perché questi concorsi vengano svolti?
Si attaccano gli unici che operano in piena legalità grazie ad un diritto sancito dal proprio ACN vigente che assegna gli incarichi secondo modalità concorsuali previste dallo stesso ACN, ai sensi della 502/92 e della 189/2012.
Precisiamo una volta per tutte che in ospedale non c’è nessuno Specialista Convenzionato Interno da stabilizzare perché sono tutti già stabilizzati con incarichi a tempo indeterminato.
Il SUMAI Assoprof per primo persegue una piena integrazione tra specialisti e dirigenti medici superando nell’ACN le attuali differenze contrattuali esistenti che alcuni individuano essere causa di possibile conflittualità. Il SUMAI Assoprof richiama la parte pubblica ad un senso di responsabilità ed una coerenza, questa sì prevista da disposizioni di legge, riassegnando al territorio quelle risorse economiche distratte in questi anni verso l’ospedale depauperando il legittimo fruitore ovvero il territorio. Proprio quel territorio indicato, a tutti i livelli e in tutti i dispositivi legislativi: Atti di indirizzo, Patti della salute, Piani nazionali per la cronicità, come il nuovo modello organizzativo necessario per salvaguardare, a causa della scarsezza di risorse economiche, l’esistenza e la sopravvivenza del SSN.
Nella citata Campania il SUMAI Assoprof già da tempo ha proposto a livello regionale eventuali soluzioni che tutelino prioritariamente la professionalità e l’anzianità maturata. Su questo argomento il SUMAI Assoprof è ampiamente disposto a collaborare con le altre OO.SS della dirigenza ma, in attesa di risposte che non arrivano, non si possono più accettare intollerabili atti discriminatori e riduttivi dell’attività dei medici e degli altri professionisti in possesso di titoli di specializzazione necessari e previsti per legge. Professionisti che in questi anni hanno dimostrato di operare a tutti i livelli con un eccellente grado di efficienza, attestato dagli stessi dirigenti UOC, molti iscritti all’AAROI, certificando il raggiungimento dei propri obiettivi e di budget e che hanno loro permesso di godere dei previsti incentivi contrattuali.
Antonio Magi
Segretario generale SUMAI Assoprof
02 maggio 2017
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