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Farmacia dei servizi. D’Ambrosio Lettieri: “Farmacisti impegnati, ma ora passi avanti su remunerazione e qualificazione dei servizi erogati nell’interesse dei cittadini”


Il vice presidente della Fofi commnenta i risultati della recente indagine promossa da Altems con il patrocinio della Federazione. "La Farmacia italiana è pronta e ha accettato la sfida. Nel contempo, l’indagine ci consegna indicazioni specifiche sul tipo di criticità che a partire dalla legge del 2009 si sono presentate, sono presenti a tutt’oggi ed esigono ulteriori passi avanti. I punti di criticità sono essenzialmente due e investono sia la qualificazione dei servizi erogati dalla farmacia, caratterizzati dalla loro valenza sanitaria che la loro adeguata remunerazione".

30 APR - “Dalla indagine dell’Osservatorio Nazionale sulla Farmacia dei Servizi (ONFS), istituito nell’ambito dell’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) con il patrocinio della Fofi, emerge molto chiaramente la grande sensibilità e la consapevolezza dei farmacisti italiani nel sostenere e dare attuazione alla finalità della legge che nel 2009 ha istituito la Farmacia dei Servizi: individuare, a beneficio della comunità, nuove modalità per saldare il ruolo insostituibile della farmacia nella erogazione di servizi ad alta specificità professionale socio-sanitaria agli obiettivi di salute pubblica del Ssn", così il senatore Luigi d’Ambrosio Lettieri, vicepresidente della Fofi e componente della Commissione Sanità del Senato.
 
"L'equipe di Altems del prof Amerigo Cicchetti - sottolinea d'Ambrosio Lettieri - ha svolto un ottimo lavoro da quale emerge che la Farmacia italiana è pronta e ha accettato la sfida. Nel contempo, l’indagine ci consegna indicazioni specifiche sul tipo di criticità che a partire dalla legge del 2009 si sono presentate, sono presenti a tutt’oggi ed esigono ulteriori passi avanti. I punti di criticità sono essenzialmente due e investono sia la qualificazione dei servizi erogati dalla farmacia, caratterizzati dalla loro valenza sanitaria che la loro adeguata remunerazione".
 
"Non a caso l’indagine ha evidenziato che l'81% dei farmacisti intervistati eroga servizi previsti dai decreti attuativi sia nelle farmacie urbane che rurali e rurali sussidiate, ma remunerati dalla Regione di riferimento soltanto nel 6,9% dei casi", prosegue il vicepresdiente Fofi che sottolinjea come "un argomento molto sentito è rappresentato anche dalla partecipazione alla presa in carico sul territorio dei pazienti affetti da patologie croniche, soggetti a trattamenti farmacologici innovativi oggi non dispensati in farmacia".
 
"Gli intervistati - ricorda d'Ambrosio Lettieri - auspicano altresì che il rinnovo della convenzione farmaceutica possa consentire una reale attuazione del nuovo modello di farmacia riconoscendo il servizio cognitivo del farmacista e l'attività di counseling, mirati al corretto utilizzo dei medicinali e al miglioramento dell'aderenza alle terapie; alla riconciliazione/controllo delle sempre più frequenti pluri-prescrizioni; alla partecipazione alle campagne di prevenzione delle principali patologie a forte impatto sociale e al supporto delle campagne di screening!.
 
"La direzione giusta credo sia stata imboccata, attraverso vari step legislativi. L’art. 5 comma 7 del Patto per la Salute, siglato nel 2014, mette nero su bianco che è “compito delle Regioni definire con specifici atti di indirizzo la promozione della farmacia dei servizi quale modello assistenziale orientato alla promozione attiva della salute anche tramite l’educazione delle popolazione ai corretti stili di vita, nonché all’assunzione del bisogno di salute prima dell’insorgere della malattia o prima che essa si manifesti o si aggravi, anche tramite una gestione attiva delle cronicità”, aggiunge ancvora il senatore.
 
Che sottolinea come "la legge di Stabilità 2015, dal canto suo, sia pure con risorse più che altro simboliche (un milione di euro), istituisce il fondo “per finanziare la prima applicazione da parte delle farmacie del servizio di revisione dell’uso dei medicinali, finalizzato, in via sperimentale, ad assicurare l’aderenza farmacologica alle terapie con conseguente riduzione dei costi per le spese sanitarie relativi ai pazienti affetti da asma”. Ed è proprio su questa strada che si è orientata la delibera della Regione Puglia sull’aderenza terapeutica nella Bpco, finalizzata al miglioramento del governo della spesa. Una conferma della consapevolezza della Professione in merito al percorso da fare, forte di un riscontro positivo da parte della Regione Puglia che nel contempo, al fine di potenziare anche la prevenzione di patologie ad alto impatto sociale, ha avviato un proficuo lavoro tecnico-scientifico nello screening del tumore del colon retto".
 
"La Farmacia dei Servizi - aggiunge il vice presidente Fofi - entra anche a pieno titolo nei nuovi Lea attraverso il Dpcm del 12 gennaio di quest’anno e al comma 2 dell’art. 8 recita testualmente “attraverso le farmacie sono inoltre assicurati i nuovi servizi individuati dai decreti legislativi adottati ai sensi dell'art. 11, comma 1, della legge 18 giugno 2009, n. 69, nel rispetto di quanto previsto dai piani regionali socio-sanitari e nei limiti delle risorse rese disponibili in attuazione del citato art. 11, comma 1, lettera e)”.
 
"Tutto questo è avallato nel documento integrativo della Conferenza delle Regioni dell’atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione nazionale con le farmacie pubbliche e private - argomenta ancora d'Ambrosio Lettieri - dove è sottolineato un concetto fondamentale: “la farmacia, sia per le professionalità che esprime che per la capillare distribuzione sul territorio, deve rappresentare la prima interfaccia del cittadino con il SSN. Questo ruolo deve trovare espressione nel testo della nuova convenzione al fine di integrare in modo organico l’attività della farmacia con le esigenze ed i programmi del SSN. Questo processo trova sviluppo solo attraverso l’adozione di un ruolo che in modo preponderante privilegi la professionalità sanitaria rispetto agli aspetti commerciali che non hanno connotazione sanitaria”.
 
"E’ evidente - conclude il senatore - che la nuova visione della farmacia come componente di un sistema integrato – declinata nei molteplici processi inerenti l’informazione, lo sviluppo dei sistemi di verifica e delle reti di assistenza, la prevenzione e l’innovazione - passa anche dall’acquisizione di nuovi criteri di remunerazione e dalla necessaria modifica della normativa vigente in materia su cui il Ministero dello sviluppo economico ha già avanzato una proposta.
E’ un nodo cruciale di cui la Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani è responsabilmente protagonista perché la mission socio-assistenziale dei Farmacisti e della Farmacia possa essere espressa appieno a beneficio dei cittadini e della stessa Professione".

30 aprile 2017
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