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Ddl Lorenzin. Mangiacavalli (Ipasvi): “Un passo importante per rilancio professioni sanitarie”

di Barbara Mangiacavalli

La riforma degli Ordini consente di offrire le maggiori garanzie di tutela non solo dei professionisti, ma anche dei cittadini  con la possibilità di avere forme di controllo, intervento diretto e sanzione nel caso di malpractice e maggiori verifiche per evitare i fenomeni di abusivismo professionale

30 APR - Lo sblocco in commissione Igiene e Sanità al Senato del disegno di legge Lorenzin sulla riforma degli Ordini è un passo importantissimo nel quadro generale di rilancio delle professioni sanitarie, ma anche per quel bisogno di maggiore appropriatezza e tutela dei pazienti che da tempo è la parola d’ordine di chi programma e gestisce la sanità.

Oggi stiamo operando secondo una regolamentazione di circa 60 anni fa, quando venne emanato il decreto del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233, e relativo regolamento di attuazione (Dpr 5 aprile 1950 n. 221), per la riattivazione degli Ordini e dei Collegi e oggettivamente i tempi sono cambiati, ma i nostri Enti sono rimasti in stand by.

La riforma degli Ordini consente di offrire le maggiori garanzie di tutela non solo dei professionisti, ma anche dei cittadini  con la possibilità di avere forme di controllo, intervento diretto e sanzione nel caso di malpractice e maggiori verifiche per evitare i fenomeni di abusivismo professionale.

E non si tratta di un provvedimento di poco conto, visto che interessa circa 1.100.000 operatori sanitari di 25 professioni di cui il 40,6% fanno parte dei tre Ordini dei medici, odontoiatri e dei veterinari, il 42,8% dei tre Collegi di infermieri, ostetriche e tecnici di radiologia, e una parte minore, il 16,7% alle altre 17 professioni sanitarie prive di albo che secondo il Ddl 1324 dovrebbero confluire nell’Ordine dei Tecnici di radiologia che assumerebbe il nome di Ordine dei tecnici di radiologia medica e delle professioni sanitarie, lasciando quindi inalterati a tre gli organismi esistenti oggi come Federazioni dei Collegi.

Come ha commentato la senatrice Annalisa Silvestro, membro della commissione Igiene e Sanità del Senato e del Comitato centrale della Federazione Ipasvi, ci sono aspetti che ancora potranno essere migliorati in Aula a Palazzo Madama o nel passaggio alla Camera, ma speriamo che ora che la strada è stata imboccata si possa giungere alla chiusura definitiva dell'iter al più presto.

In questo senso, tutte le professioni sanitarie si sono di recente espresse in maniera unitaria a questo proposito sottolineando l’esigenza urgente di trasformare i Collegi in Ordini, con Albi specifici per ciascuna professione sanitaria per gli Ordini che includono più professioni e subordinando gli aspetti tecnici che ne potrebbero rallentare l’iter a quelli politici che potrebbero, al contrario, portare a una rapida approvazione di ciò che è indicato da una legge di 10 anni fa, la 43 del 2006.
 
Barbara Mangiacavalli
Presidente Ipasvi

30 aprile 2016
© Riproduzione riservata

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