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I chirurghi plastici a Padoan: “Sulle nostre prestazioni c’è l’IVA?”


L’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (Aicpe) ha scritto una lettera per invitare il Ministro dell'Economia Padoan a pronunciarsi in modo chiaro su una questione deregolamentata: le prestazioni di medicina e chirurgia estetica devono essere soggette a pagamento dell’IVA?

26 APR - Le prestazioni di medicina e chirurgia estetica devono essere soggette a pagamento dell'IVA? Lo chiedono i chirurghi plastici dell’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica in una lettera rivolta al Ministro dell’Economia e Finanze Pier Carlo Padoan, vice Ministro e segretari. "Vi scriviamo - così il consiglio direttivo di Aicpe - per chiedere ufficialmente urgenti delucidazioni su una vicenda che necessita di chiarezza estrema, date le numerose e differenti interpretazioni che abbiamo ricevuto: l’eventuale applicazione dell’IVA sulle ricevute fiscali dei trattamenti di medicina e chirurgia estetica".

"Ad alcuni nostri soci - prosegue l'Associazione - è stata contestata dall’Agenzia delle Entrate la mancata applicazione di tale imposta, persino sulle ricevute delle visite mediche effettuate. Abbiamo quindi 4 quesiti da sottoporvi, ai quali siamo certi risponderete in maniera chiara, definitiva ed in tempi certi" .

Quattro le domande poste dai chirurghi palstici. "Primo quesito: le ricevute fiscali riferibili ad interventi di medicina e chirurgia estetica, devono essere gravate di IVA? Seconda domanda: premettendo che la visita medica è un atto che prescinde dalla natura finale del trattamento, ma viene effettuata per conoscere lo stato fisico e psichico del paziente, e per selezionare il possibile candidato ad un intervento che potrebbe essere di medicina e/o chirurgia estetica o no, può questa essere gravata da IVA? Terzo: come dobbiamo considerare gli interventi che si occupano di problemi funzionali e anche di problemi estetici (esempio: intervento per migliorare la funzionalità e nel contempo l’estetica di un naso): gravati di IVA o meno?"

Quarto e ultimo quesito "come dobbiamo considerare gli interventi appartenenti alla sfera di competenza della medicina e della chirurgia estetica, che sono effettuati esclusivamente per finalità di carattere medico-terapeutico? «Ci riferiamo a quei trattamenti eseguiti con lo scopo di curare disagi psicologici o psico-fisici oltre che funzionali, nell’intento di ripristinare uno stato di benessere In questi casi, devono essere gravati di IVA o meno?".

"Vorremmo uscire fuori al più presto dal fumoso limbo dell’incertezza - concludono i chirurghi plastici -, che si presta spesso a interpretazioni che a volte assumono carattere vessatorio, e che costringono a ricorsi lunghi, onerosi e con risultati incerti. Come società scientifica di settore abbiamo l’obbligo, a nome di tutti i nostri associati, di chiedere urgenti e definitive direttive su tale argomento".
 
Lorenzo Proia

26 aprile 2016
© Riproduzione riservata

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