Ecm. Il convegno di Federcongressi e Fism a Bologna. Mercato, operatori e istituzioni chiedono un nuovo approccio
Gli stakeholder del sistema si sono mostrati tutti allineati riguardo lo scenario futuro della Ecm, affermando unanimi che essa dovrà sempre più misurare la vera ricaduta delle attività formative e allargare tutto il discorso ai problemi di politica sanitaria, molto complessi.
01 APR - Una riflessione sull’evoluzione del professionista PCO e Provider ECM, che oggi, da qualificato regista di eventi congressuali e formativi, è divenuto vero e proprio consulente in grado di proporre e realizzare progetti complessi e integrati. Questo il filo conduttore della tavola rotonda dal titolo ‘PCO e Provider ECM: presente e futuro’, organizzata congiuntamente da Federcongressi&eventi e da FISM (Federazione italiana delle società medico-scientifiche),
nell’ambito della IX Convention nazionale di Federcongressi&eventi, in corso a Bologna presso Palazzo Re Enzo.
Moderati dal Presidente Federcongressi&eventi
Mario Buscema (Planning), hanno partecipato
Luigi Conte, Segretario generale FNOMCeO (Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri), componente Commissione Nazionale ECM, Coordinatore IV sezione e Coordinatore del gruppo di lavoro sul Dossier Formativo;
Andrea Montagnani, Medico internista, esponente di Fadoi (Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti;
Susanna Priore, componente del Comitato esecutivo di Federcongressi&eventi e titolare di Formedica;
Paolo Zambonardi, Amministratore delegato di Ferring Italia;
Carlo Zerbino, Amministratore delegato di AIPO Ricerche; e
Franco Vimercati Presidente di FISM.
I partecipanti si sono mostrati tutti allineati riguardo lo scenario futuro della ECM, affermando unanimi che essa dovrà sempre più misurare la vera ricaduta delle attività formative e allargare tutto il discorso ai problemi di politica sanitaria, molto complessi.
Luigi Conte ha inoltre annunciato che la Commissione nazionale per la formazione continua sta facendo il possibile per partire già da gennaio 2017 con l’introduzione del rivoluzionario dossier formativo, in forza del quale ogni operatore sanitario dovrà individuare le proprie esigenze di formazione e i provider dovranno indirizzare i propri progetti in maniera congruente alle indagini sulle necessità formative che emergeranno dai dossier di ogni singolo professionista.
Vimercati ha auspicato che i momenti formativi giungano sì a una rendicontazione della conoscenza ma anche a una rendicontazione dell’efficacia, e in questo gli ha fatto buona eco Zambonardi, chiedendo ai PCO e ai provider di pensare che c’è qualcosa oltre la formazione.
“Scopriremo che c’è un altro mondo, un mondo di prodotti innovativi sul mercato, di spesa sostenibile. Considerate che l’ultima settimana del mese noi non riceviamo ordini dalle Asl, perché hanno esaurito il budget. Poi recuperano la prima settimana del mese successivo, ma intanto in quella settimana mancano i prodotti sul territorio. E questo è un problema, uno dei tanti, che richiedono una sinergia di interventi per essere risolti”.
Luigi Conte, oltre a caldeggiare la disponibilità di fondi per offerta formativa di professioni sanitarie che non hanno frequente visibilità ECM, ha infine fatto notare che in Italia “sono registrate 670 società medico-scientifiche. Questo fa perdere credibilità al sistema, e noi come FnOMCeO ci siamo proposti come ente accreditante delle società scientifiche”.
01 aprile 2016
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