Le professioni sanitarie alla sfida della Sanità Digitale
Se ne parla martedì al Ministero della Salute con tutti gli stakeholders della sanità digitale e delle Professioni Sanitarie. Il convegno mira a evidenziare come le professioni sanitarie si stanno attrezzando per affrontare la sfida della Sanità digitale per assicurare le pari opportunità di diagnosi e cura.
08 NOV - La necessità di ridurre i costi dell’assistenza sanitaria, conseguenza della manovra più ampia di spending review, mal si concilia con il costante della vita media e il conseguente incremento delle patologie croniche e disabilitanti che determinano una crescente domanda di servizi diagnostici, terapeutici, riabilitativi ed assistenziali. Occorre quindi implementare nuovi modelli di assistenza socio/sanitaria (Ospedale-territorio ) rendendo più efficienti ed efficaci i processi sanitari, e quindi l’assistenza al paziente.
Oggi la tecnologia sempre più facilita l’efficientamento dei processi sanitari, con alcune keywords come la telemedicina, App per il monitoraggio di parametri vitali e di laboratorio biomedico, mobile-health, fascicolo sanitario elettronico (FSE), ricetta elettronica e certificati medici telematici, processi questi che richiedono l’armonizzazione delle soluzioni E-Health nonché la dematerializzazione dei documenti sanitari che necessariamente devono essere in formato digitale. Ma le sole tecnologie possono poco se non s’incide anche su altri fattori critici come lo sviluppo di una cultura del fare e l’aggiornamento continuo del personale sanitario e del cittadino fruitore del servizio.
Con queste rpemesse la Confederazione Nazionale Antel-Assiatel-Aitic, il Coordinamento Nazionale Associazioni Professioni Sanitarie, l'Associazione Italiana per l’Informatica ed il Calcolo Automatico hanno promosso il Convegno Nazionale "Le professioni sanitarie alla sfida della sanità digitale" che si terrà il 10 Novembre, dalle ore 14, presso la Sala Auditorium Ministero della Salute, Lungotevere Ripa 1 con il patrocinio istituzionale e sostegno del Ministro della Salute,
Beatrice Lorenzin che da sempre – si legge in una nota degli organizzatori – “ha fatto emergere la ricaduta positiva della digitalizzazione in sanità sia in termini di qualità che di sicurezza delle prestazioni, fruibilità e risparmio delle risorse”.
Il convegno, mettendo a confronto esperti, protagonisti delle professioni sanitarie e del mondo politico, mira a evidenziare come le professioni sanitarie si stanno attrezzando per affrontare la sfida della Sanità digitale, e assicurarne l’adozione, lo sviluppo e la diffusione capillare su tutto il territorio nazionale per assicurare le pari opportunità di diagnosi e cura.
Numerose le conferme di partecipazione degli Ordini, collegi ed Associazioni delle Professioni Sanitarie quali
Guido Marinoni delegato dalla Presidente
Roberta Chersevani della Fnomceo,
Barbara Mangiacavalli dell’Ipasvi,
Alessandro Beux Federazione Fnctsrm,
Antonio Bortone Conaps e i Presidenti delle Associazioni delle Professioni Sanitarie.
Per il Ministero della Salute interverrà
Massimo Casciello Direttore Generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica e
Francesco Saverio Proia consulente del Sottosegretario di Stato alla Salute,
Vito De Filippo .
"Siamo, in generale, di fronte ad un utilizzo crescente delle tecnologie digitali in ogni ambito professionale e personale - afferma
Fulvia Sala, Segretario Generale di AICA - ; servizi di cloud computing, additive manufacturing, social networks, internet delle cose, dispositivi mobili, la disponibilità di enormi flussi di dati, sono strumenti nuovi per le aziende, siano esse pubbliche o private, che permettono di migliorare l'efficienza e l'efficacia dei processi aziendali. Esistono però alcuni fattori critici che possono frenare le opportunità offerte da tali innovazioni; fra queste una scarsa consapevolezza di come governare e utilizzare le nuove tecnologie. E’ noto come oggi si stia ampliando la distanza fra le possibilità offerte dalla tecnologia e la competenze necessarie a sfruttarne le possibilità; competenze che non devono riguardare solo i professionisti ICT ma anche gli utilizzatori di tali servizi e, in primo luogo, il management aziendale".
Per il Presidente Nazionale della Confederazione dei TSLB
Fernando Capuano “occorre promuovere per legge e verificarne la pratica attuazione dei piani nazionali sulla digitalizzazione in ambito sanitario che devono riguardare (come pre-requisito per l’accreditamento) tutte le strutture sanitarie sia esse pubbliche che private al fine di migliorare i servizi e ridurne i costi. Non possiamo avere realtà regionali così eterogenee, di sistemi informativi che non dialogano e che non si scambiamo utili informazioni (a volte salvavita) sulla storia clinica e sui percorsi diagnostici e terapeutici già effettuati dal paziente. La digitalizzazione della documentazione sanitaria in ambito del laboratorio biomedico su tutto il territorio nazionale assicurerebbe una maggiore sicurezza per il paziente (prevenzione dell’errore in sanità), la consultazione in tempo reale (con la tessera sanitaria) degli esami effettuati in precedenza nei reparti di emergenza, il controllo sull’appropriatezza prescrittiva e clinica, e la possibilità del teleconsulto come già avviene in numerose realtà di eccellenza italiana ad esempio con il vetrino digitale di cui proprio oggi presenteremo un’esperienza concreta di cooperazione internazionale con la telepatologia in anatomia patologica”.
08 novembre 2015
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