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Dolore. Arrivano le prime linee guida italiane sul trattamento in emergenza


Lo scopo di queste raccomandazioni, pubblicate dalla Siaarti insieme alla Simeu e ad altre cinque società scientifiche, è quello di dare una traccia per uniformare i percorsi terapeutici in tutte le strutture di emergenza sanitaria in Italia. Infatti, il 70% degli accessi in pronto soccorso presentano un dolore acuto che deve essere curato al più presto.

10 GIU - La Società di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva (Siaarti), insieme alla Società italiana di medicina di emergenza-urgenza (Simeu) e alle società scientifiche Italian resuscitation council (Irc), Società italiana di anestesia rianimazione emergenza e dolore (Siared), Società italiana sistema 118 (Sis 118), Associazione italiana per lo studio del dolore (Aisd), Società italiana di chirurgia d'urgenza e del trauma (Sicut), hanno pubblicato le prime linee guida nazionali sulla gestione del dolore in emergenza.

Le linee guida, o raccomandazioni, hanno lo scopo di dare una traccia per uniformare i percorsi terapeutici in tutte le strutture di emergenza sanitaria in Italia. Sul dolore dei pazienti bisogna intervenire presto e subito, fin dai primi soccorsi in ambulanza e in pronto soccorso, con procedure e farmaci adatti al singolo caso e a rapida azione. È questo il senso delle prime Raccomandazioni italiane sulla gestione del dolore in emergenza prodotte dalla collaborazione fra le più importanti società scientifiche dell'emergenza sanitaria nazionale. Il dolore è un sintomo importante nei pazienti dell'emergenza: il 70% degli accessi in pronto soccorso sono correlati a problematiche di dolore acuto.

“Con le nuove linee guida - ha detto Gennaro Savoia, Siaarti, direttore Uosc Terapia intensiva grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli - si completano i percorsi ospedale-territorio senza dolore auspicati dalla legge 38 del 2010 sul dolore e sulle cure palliative. Tutti gli operatori devono saper distinguere tra dolore nocicettivo, neuropatico e misto e devono saper individuare i segni di allarme (bandierine rosse) di sindromi gravi da un punto di vista diagnostico, anche se il loro numero è veramente marginale (< 1/ 10000 )”.

Ma come viene trattato il paziente che arriva al pronto soccorso accusando forte dolore? “Con farmaci da banco, come il paracetamolo, nel dolore lieve e moderato e con farmaci oppioidi nel dolore severo - ha chiarito l’anestesista napoletano - ma non mancano le tecniche non farmacologiche come il ghiaccio, tutori, protossido d' azoto, tecniche psicologiche cognitivo comportamentali e/o tecniche locoregionali di infiltrazione con anestetici locali o blocchi locoregionali ecoguidati”. L’utilizzo dei nuovi protocolli contribuirà anche a ridurre le attuali disparità tra sesso e razza. ”A livello internazionale e in Italia - ricordano gli studiosi - c’è una ridotta somministrazione di analgesici nelle donne e nei pazienti non italiani”.

“Le Raccomandazioni inter-societarie – ha sottolineato Fabio De Iaco, coordinatore faculty in Sedazione e analgesia in urgenza di Simeu, Responsabile del Pronto Soccorso di Imperia - rappresentano uno strumento di grande importanza per il trattamento del dolore nel Pronto Soccorso perché sottolineano come l’intero percorso del paziente in Pronto Soccorso debba essere focalizzato anche sul dolore: dalla valutazione in triage, alla somministrazione dell’analgesico più indicato, al monitoraggio successivo. Adeguarsi a questo approccio significa automaticamente migliorare la gestione del dolore. Da un lato le raccomandazioni forniscono indicazioni scientificamente inoppugnabili, basate sulle evidenze, e dall’altro pongono l’accento sulla competenza degli operatori nella gestione di farmaci anche particolarmente potenti: la comunità scientifica riconosce che, con un’adeguata preparazione, tutti i medici specialisti dell’emergenza debbono poter utilizzare liberamente e consapevolmente i farmaci più efficaci, indipendentemente dalla specialità d'appartenenza. Infine nelle Raccomandazioni intersocietarie sono contenuti elementi di grande modernità: dal riconoscimento della possibilità di somministrazione già al triage, da parte dell’infermiere competente, di alcuni analgesici come il paracetamolo, alla presa d’atto dell’efficacia di alcune vie alternative di somministrazione come l’endonasale, di grande utilità nella popolazione pediatrica”.

Le Raccomandazioni sono uno strumento di lavoro finalmente condiviso con altre figure professionali, che supporteranno gli operatori della Medicina d’Emergenza Urgenza che operano tutti i giorni nei Pronto Soccorso italiani. 

10 giugno 2014
© Riproduzione riservata

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