Cosenza. Anaao Assomed a Lorenzin: “Ao Annunziata al collasso. Si conceda deroga a blocco turnover”
Il segretario nazionale, Costantino Troise, in una lettera aperta inviata al ministro della Salute, alla presidente facente funzione della Regione e al Dg dell'Ao, è tornato a denunciare la grave situazione in cui versa il nosocomio per carenza di personale. Il rischio richiamato è quello di una riduzione della qualità e quantità delle prestazioni erogate. LA LETTERA
29 MAG - Il segretario nazionale dell’Anaao Assomed,
Costantino Troise, in una lettera aperta indirizzata al ministero della Salute,
Beatrice Lorenzin, al presidente facente funzioni della Regione Calabria,
Antonella Stasi, e al Direttore Generale dell’ospedale Annunziata di Cosenza,
Paolo Maria Gangemi, ha denunciato “la situazione vicina al collasso” richiamata da mesi dai medici del nosocomio calabrese.
“I medici dell’ospedale Annunziata da mesi denunciano uno stato di estrema sofferenza, perdurante ed irrisolta, determinata dalla carenza di personale, non solo medico, in diverse unità operative, comprese quelle chiamate a rispondere alle emergenze-urgenze – si legge nella lettera -. La situazione è vicina al collasso: senza più medici nei pronto soccorso; senza anestesisti e persino senza le barelle, oramai succedanee dei comuni posti letto. Il tutto a fronte di cittadini, affetti da patologie complesse, che reclamano in numero crescente una assistenza che altrove non trovano”.
“Tale situazione deriva dal blocco del turnover, attivo ope legis per tutta la durata del commissariamento per l’attuazione del piano di rientro, fatta salva la possibilità di deroghe, per un numero complessivo regionale, pari al 15% - spiega Troise -. Per di più, nonostante molte unità operative ospedaliere di fondamentale importanza, nell’ ospedale di Cosenza siano carenti di medici ,al punto da compromettere la erogazione delle prestazioni, il tavolo di verifica ha condizionato la possibilità di rilasciare deroghe al blocco del turnover all’avvenuto espletamento, su base regionale, della mobilità del personale risultante in esubero dai processi di disattivazione e riconversione dei presidi ospedalieri. Mobilità che è fortemente in ritardo se sui 17 presidi ospedalieri da disattivare, in ossequio al Decreto n. 18/2010 di riassetto del SSR, sei hanno dismesso le funzioni ospedaliere fin dal Marzo 2011 ed i restanti fin dal Marzo 2012, con formali provvedimenti delle Aziende recepiti con altrettanti formali Decreti del Commissario ad acta”.
Recentemente, però, il sub commissario Urbani ha dichiarato che “a seguito degli adempimenti prodotti nel corso dell’ultima riunione con i ministeri affiancanti si sono create le condizioni per lo sblocco del turnover”.
“Non si capisce, allora, perché, il Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza non provveda oggi a mettere a norma la gravissima carenza di personale medico – sottolinea Troise -. Data la situazione di estrema drammaticità in cui versa l’Ospedale, avrebbe dovuto e potuto garantire l’assunzione di personale medico e infermieristico mediante determinazioni straordinarie al fine di garantire i LEA e la sicurezza delle cure per cittadini e operatori, così come hanno fatto altri direttori generali di Aziende calabresi, senza trovare opposizione da parte della struttura commissariale”.
“La sanità non può essere letta solo in termini di saldi economici e non di valori assistenziali. Come se bastasse alla collettività spendere meno a prescindere dai risultati di salute. Un’assurdità che fa a pugni con la Costituzione, e la sua tutela di un diritto “fondamentale” dei cittadini – conclude la lettera -. Ritengo di poterLe chiedere un intervento diretto affinché vengano celermente rimossi tutti gli impedimenti relativi alla concessione delle deroghe al blocco del turnover necessarie per risolvere la situazione”.
29 maggio 2014
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