Riforma PA. Cgil, Cisl e Uil: "Pronti alla sfida sulle risorse per i contratti"
“Presenteremo le proposte dei lavoratori per cambiare davvero la pubblica amministrazione”. Per le federazioni del pubblico impiego, dopo cinque anni di blocco dei contratti e dieci di limitazione del turn-over, ora si dovrà cambiare approccio, "attraverso la riorganizzazione, l’innovazione, la scommessa sulle competenze". Quanto al coinvolgimento dei lavoratori: "Si vada oltre il sondaggio d’opinione".
27 MAG - “Siamo pronti alla sfida sulle risorse per il rinnovo dei contratti. E presenteremo le proposte dei lavoratori per cambiare davvero la pubblica amministrazione, migliorando i servizi e recuperando risparmi per retribuire meglio chi lavora al servizio delle comunità”, così
Rossana Dettori,
Giovanni Faverin,
Giovanni Torluccio e
Benedetto Attili, rispettivamente Segretari Generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa, rispondono al ministro Marianna Madia intervenuta oggi a Forum Pa.
“Cinque anni di blocco dei contratti, dieci di limitazione del turn-over e cattivo utilizzo della flessibilità sono vere ingiustizie ai danni non solo dei lavoratori, ma anche di cittadini e imprese. Bene che il ministro lo riconosca, ora si tratta di cambiare totalmente approccio: attraverso la riorganizzazione, l’innovazione, la scommessa sulle competenze. E attraverso un coinvolgimento vero dei lavoratori, che vada oltre il sondaggio d’opinione”.
Le federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl e Uil, dopo la tornata di assemblee di venerdì scorso e il lancio del sito web unitario www.cgilcisluilfp.it con le risposte ai 44 punti di Renzi, preparano ora una proposta organica di riforma da presentare al Governo: “Lotta all’evasione fiscale e alla corruzione sono priorità che indichiamo da tempo”, proseguono i quattro segretari generali. “Ma il salto vero è riorganizzare l’intero sistema dei servizi pubblici, a livello centrale e nei singoli enti. Snellire i livelli, eliminare duplicazioni e sovrapposizioni di funzioni, associare i comuni, centralizzare gli acquisti, tagliare le società partecipate che non producono servizi. E poi digitalizzare i processi, cambiare l’organizzazione del lavoro, sfrondare la burocrazia delle norme. E’ qui che vanno cercate le risorse per rinnovare i contratti di lavoro e per un cambio generazionale che porti giovani e nuove competenze nella Pa. Con più velocità e più qualità nei servizi ai cittadini”.
“Se il governo intende sfidarci su questo terreno, siamo pronti”, concludono Dettori, Faverin, Torluccio e Attili. “Come sono pronti i lavoratori pubblici, che vogliono tornare al centro del cambiamento. A partire dal rinnovo del contratto”.
27 maggio 2014
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