Atto di indirizzo convenzioni. Smi: “Assistenza in ginocchio, meno servizi e zero risorse”
La bozza dell’atto di indirizzo per Maria Paola Volponi responsabile Smi delle convenzioni“mette in risalto le fughe in avanti delle Regioni e l’assenza di direzione del Governo”. Il sindacato dei medici italiani invita Governo e Regioni ad intervenire per eliminare le criticità.
12 DIC - “Con questo provvedimento si va verso la cancellazione della guardia medica, l’indebolimento del 118 e della rete degli studi dei medici di famiglia e dei pediatri. Manca una strategia efficace per l’integrazione con gli specialisti ambulatoriali e la medicina dei servizi. E poi: zero risorse! Un pasticcio che mette in risalto le fughe in avanti delle Regioni e l’assenza di direzione del Governo”.
Questo il commento di
Maria Paola Volponi responsabile nazionale Smi della medicina convenzionata dopo una prima lettura dell’ultima versione della bozza di
atto di indirizzo per il settore, esaminata dalle Regioni
“Tutto ciò – prosegue – mentre ci rubano la democrazia. Con chi hanno intenzione di fare le trattative se si nega l'agibilità politica dei sindacati? Come pensano di declinare l'atto di indirizzo nella prossima Convenzione, senza la controparte, cioè senza le rappresentanze di chi lavora ? Sì, perché è bene ricordare che in questi mesi sono stati messi in discussione i meccanismi di sostituzione per i medici che si impegnano nella tutela dei colleghi. Ma non finisce qua, lo Smi ha già vinto un ricorso a Lecce e continueremo anche in tutte le altre Asl che negano le garanzie sindacali dei medici”.
Per lo Smi è inaccettabile che dei professionisti che operano nel Ssn vedano unilateralmente cancellate le norme previste nell’Accordo collettivo, e ancora vigenti, che regolano questa materia e che si ritrovano “a dovere pagare i sostituti quando esercitano il proprio diritto-dovere di sindacalisti in modo del tutto volontario”. Per questo invita Governo e Regioni ad intervenire urgentemente “per sgomberare il campo da questa grave situazione”.
12 dicembre 2013
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