Competenze infermieristiche. Cgil, Cisl e Uil chiedono incontro urgente con Lorenzin
L’obiettivo è arrivare all’approvazione definitiva del documento condiviso con il ministero e le Regioni. Senza lasciarsi condizionare da “alcune posizioni che strumentalizzano e descrivono situazioni ed obiettivi che il documento per l’implementazione delle competenze infermieristiche non contiene”.
26 NOV - “Preoccupano alcune posizioni che strumentalizzano e descrivono situazioni ed obiettivi che il documento sull’implementazione delle competenze infermieristiche non contiene” e “chiediamo un’incontro urgente, al fine di condividere l’iter di conclusione del percorso per l’approvazione del documento e poter avviare la definizione per le altre professioni sanitarie”. È quanto chiedono in una
lettera inviata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, i segretari nazionali di Fp Cgil Cecilia Taranto, di Cisl Fp Daniela Volpato, e di Uil Fpl Giovanni Torluccio.
Il riferimento è evidentemente alla
lettera aperta con cui i dirigenti medici contestavano il documento, accusandolo di contenere “criticità oltre che sul piano dei rapporti con le altre professioni, quella medica in primis, anche sotto altri profili: normativo, giuridico, contrattuale".
Accuse rigettate dalle OO.SS., che ribadiscono come la bozza di accordo tra il Governo, le Regioni e le Province sia frutto di oltre un anno di lavoro e come la stessa tenga conto dei “reali sviluppi professionali del personale infermieristico relativamente al profilo professionale ed al disciplinare formativo".
La Fp Cgil, la Cisl Fp e la Uil Fpl chiedono dunque che quel lavoro arrivi a conclusione, con l’approvazione definitiva di un documento che nasce da “una palese esigenza emersa nelle Regioni per garantire con appropriatezza, efficienza e qualità, le richieste di salute della popolazione" e che "mira anche a rispondere sulla necessità di offrire servizi alla salute conformi su tutto il territorio nazionale e a contrastare il grave fenomeno sociale della migrazione sanitaria". Motivo per cui, ricordano i sindacati, “nel testo del documento è stato previsto di ricondurre le varie esperienze regionali in atto nell’alveo di una visione unitaria dell’intero sistema e, allo scopo, è stato istitutivo un osservatorio presso il ministero della Salute per favorire lo sviluppo omogeneo delle competenze professionali e promuovere e diffondere le buone pratiche”.
26 novembre 2013
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