Malasanità. Ecco il manuale per evitare il tribunale
Pochi sanno che dal 20 marzo 2011 sarà obbligatorio tentare la conciliazione per risolvere il contenzioso medico-paziente senza andare in tribunale. Un manuale realizzato da Assomedico spiega in maniera chiara la nuova opportunità legislativa.
26 OTT - Le richieste di risarcimento di danni per casi, veri o presunti, di malpractice sanitaria hanno avuto negli ultimi anni un costante e progressivo aumento. Tanto che le stime parlano di circa 15 mila controversie medico-legali l’anno, pendenti nei nostri tribunali. Un numero destinato a crescere se si considera che, secondo i dati diffusi dall’Ania, il numero di sinistri denunciati in ambito professionale medico (Aziende sanitarie e singoli professionisti) è cresciuto del 200 per cento dal 1994 al 2007. Ad aumentare sono soprattutto i casi intentati contro i singoli medici. Un fenomeno che mette ulteriormente in crisi il rapporto medico-paziente. Ma oggi una soluzione viene offerta dall’obbligo del tentativo di conciliazione per i contenziosi civili medici sancito dal decreto legislativo n. 28/2010. La legge stabilisce infatti che a partire dal 20 marzo 2011, non sarà possibile rivolgersi direttamente alla magistratura per le controversie in materia di responsabilità medica se prima non si è cercato di arrivare a una conciliazione.
Ma quanti medici sono al corrente di questa nuova strada da percorrere? Ancora pochi. Per questo Assomedico - associazione senza scopo di lucro che studia e realizza, personalizzandoli, programmi assicurativi, previdenziali e finanziari per gli operatori della sanità - ha realizzato un manuale dedicato alla conciliazione in sanità, che intende presentarsi al medico come uno strumento di facile consultazione, ricco di contenuti e privo di tecnicismi spiegando le novità normative.
“L’intento di questo manuale è ovviamente divulgativo – ha spiegato Giancarlo Mosca, segretario generale di Assomedico – per cui l’obiettivo non è quello di trattare in modo esaustivo le molteplici tematiche connesse alla conciliazione, ma piuttosto vi è il desiderio di dare una risposta a tutti quei medici che non sono ancora a conoscenza delle novità introdotte dai decreti del 2009 e del 2010. È evidente che l’essere informati rappresenta solo un primo passo, dato che le possibilità di un esito favorevole dell’
iter di conciliazione è legato alla capacità delle parti coinvolte di adottare modalità di ascolto attivo e di comunicazione efficace, tecniche di negoziazione e gestione del conflitto”.
La guida alla conciliazione in sanità è da considerarsi quindi come uno strumento di supporto a percorsi formativi più articolati finalizzati ad avvicinare il medico alla conciliazione non solo e non tanto dal punto di vista dell’iterprocedurale e della normativa, ma anche e soprattutto dal punto di vista dello sviluppo di tutte quelle competenze senza le quali continuerà ad essere difficile che paziente e medico riescano a trasformare uno scontro in un momento di incontro.
E.M.
26 ottobre 2010
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