Troise (Anaao): "Colpite al cuore sanità e istruzione. Ma le 'pensioni d’oro' non si toccano"
di Costantino Troise
Nuovo blocco dei contratti. E’ la solita politica. Quella che penalizza sempre e comunque il lavoro pubblico, e niente importa se questo viene effettuato a tutela di beni e diritti che la costituzione definisce fondamentali
09 AGO - La
decisione del Governo di prorogare al 31 dicembre 2014, ma di fatto a tempo indeterminato, le misure restrittive nei confronti dei dipendenti pubblici, e quindi dei Medici e dirigenti sanitari del SSN, colpisce al cuore servizi fondamentali quali la sanità e l’istruzione.
Il Governo motiva la proroga del blocco delle retribuzioni pubbliche come:
“misura necessaria per la particolare contingenza economico-finanziaria, che richiede interventi non limitati al solo 2013”. E, candidamente, il ministro della Funzione Pubblica D’Alia ammette di “non avere” i 7 miliardi (cifra per la verità inverosimile, se riferita al 2014) che costerebbero allo Stato i rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego, fermi dal 2009. Dimenticando i 13 miliardi l’anno a spese dello Stato per le cosiddette “pensioni d’oro”, i trattamenti economici dei super-manager, di Stato e non, le rendite finanziarie. Intoccabili, non perché non si può ma perché non si vuole.
“Tredici miliardi di qua e sette miliardi di là. Due cifre, due storie. Due pesi e due misure”,
come ha scritto giustamente il direttore di
Quotidiano Sanità. Ma una sola politica: quella che penalizza sempre e comunque il lavoro pubblico, e niente importa se questo viene effettuato a tutela di beni e diritti che la costituzione definisce fondamentali.
Costantino Troise
Segretario Nazionale Anaao Assomed
09 agosto 2013
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