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Ddl Lorenzin. Cartisano (Spif Ar): "I nuovi Ordini favoriranno inserimento nel Ssn"

di Giovanni Rodriquez

Ne è convionto il presidente del sindacato dei fisioterapisti e delle professioni dell'area riabilitativa. Ci sarà anche maggiore attenzione all'abusivismo favorita dall'obbligo di iscrizione e più integrazione con l'Europa. 

05 AGO - Nelle scorse settimane il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di legge, presentato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, contenente alcune novità riguardo la riforma degli Ordini delle professioni sanitarie. Si tratta di un tema oggetto di discussione e dibattito parlamentare da ormai lungo tempo, senza che si sia però ancora mai approdati ad una definitiva chiusura del cerchio. Sul tema abbiamo ascoltato il parere del presidente del Sindacato professionale italiano fisioterapisti e professioni area riabilitativa (Spif Ar), Antonio Cartisano.
 
Presidente Cartisano come giudica questo testo?
Buono per quanto è stato inserito nel rispetto delle esigenze dei professionisti della salute laureati dalle nostre Facoltà di Medicina e che ancora vengono utilizzati parzialmente dal Ssn in piena contraddizione con gli sviluppi pluridecennali dei colleghi delle nazioni europee che sono parte fondamentale del loro Ssn.

Quale valore aggiunto possono comportare le novità introdotte?
Il primo fra tutti la corretta rappresentatività di ognuna delle professioni sanitarie nella forma adeguata di Ordine e quindi con aspetti giuridicamente riconosciuti dalle Istituzioni tutte e obbligatoriamente presenti in tutto il territorio nazionale. Quindi dovranno esercitare anche un ruolo rappresentativo per lo Stato Italiano.

Pensa possa essere d'aiuto nel contrasto all'abusivismo?
Certamente, è significativa la differente condizione d’obbligo di iscrizione all’Ordine per esercitare da quella della libera iscrizione. Da qui qualsiasi soggetto rappresentativo delle Forze dell’Ordine, degli Uffici Asl di Vigilanza e Ispezione dovrà esigere la presenza documentata dell’iscrizione all’Ordine del soggetto indagato o visitato dai titolari dei ruoli di cui sopra, con tutti gli annessi e connessi delle penalizzazioni del caso.

Visto che si parla ancora di un Ddl, pensa che possa essere la volta buona per portare a termine questo progetto di riforma?
Questo dipende sempre dalle forze politiche elette, dai Ministeri e Commissioni deputati a tale compito e dalla partecipazione attiva e costante delle professioni sanitarie in merito alla conduzione di detta fase fino all’approvazione del testo.
 
Giovanni Rodriquez

05 agosto 2013
© Riproduzione riservata

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