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Congresso Sumai: Lala, blocco delle convenzioni rischia di produrre sprechi


Si è aperto oggi presso l'hotel 'Hilton Garden Inn’ di Lecce, il 43° Congresso nazionale Sumai Assoprof, che rappresenta circa 15mila medicispecialisti e generici ambulatoriali delle Asl, degli odontoiatri ambulatoriali, dei medici veterinari e delle altre professionalità dell'area sanitaria (biologi, chimici e psicologi), dal tema “Ssn e sostenibilità: una rete territoriale d’eccellenza”.

21 OTT - Ad inaugurare i lavori è stato il segretario generale Roberto Lala, che nel suo discorso ha toccato i più attuali problemi legati alla realtà sanitaria del nostro Paese e si è detto preoccupato per gli effetti che questa “crisi internazionale di portata epocale” avrà sul futuro del Ssn. Proprio alla luce delle difficoltà economiche, a parere del segretario Lala, “occorre riorganizzare e ottimizzare l’impiego delle risorse, al fine di ridurre sprechi e inefficienze di un sistema che non può essere messo in discussione” e in questo senso segnala come “il blocco delle convenzioni fino al 2012 rende questo percorso più difficile, perché ostacola i cambiamenti necessari, cristallizzando la situazione all’oggi e, paradossalmente, rischiando di produrre sprechi”.  “L’Accordo collettivo nazionale  – spiega Lala – è lo strumento normativo che ci garantisce di riorganizzare e programmare l’assistenza territoriale e non rappresenta solo gli incrementi economici della categoria. Bloccare l’Acn è un controsenso rispetto alla volontà unanime di rafforzare il territorio e di ridurne le inefficienze”.
 
La carta vincente per il segretario del Sumai-Assoprof sarà lo sviluppo dell’assistenza territoriale, “a partire proprio dagli ambulatori specialistici, in modo da garantire servizi sempre più aderenti ai bisogni della popolazione, mantenendo sotto controllo i costi”.
Una delle urgenze su cui dover lavorare nell’immediato sarà la presa in carico dei pazienti affetti da patologie croniche. Le cronicità, infatti, aumentano di pari passo con la speranza di vita. I tassi di ospedalizzazione legati a queste patologie sono in costante crescita e l’offerta territoriale deve adeguarsi. “Si devono perciò strutturate forme di assistenza sul territorio, che vadano dall’Assistenza domiciliare integrata (Adi), alle Residenze sanitarie assistite (Rsa), a forme di ospedali a bassa intensità – ha sottolineato Lala - è l’unica risposta possibile e sostenibile anche sotto il profilo economico.”
 
Il sindacalista ricorda anche “la forte spinta al pensionamento nella Dirigenza medica ed il sostanziale blocco del turn over che aggravano ulteriormente il quadro della situazione”.
“È ora di porre un argine al conflitto tra Stato e Regioni – ha concluso Lala -. La politica passi finalmente dal dichiarare al fare: il Servizio Pubblico non può più attendere

21 ottobre 2010
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