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Inps e riduzione visite fiscali. Snami: “Un caos tutto italiano”


Il sindacato autonomo dei medici di famiglia boccia la decisione dell’Inps di ridurre le visite fiscali d’ufficio “è una  pessima interpretazione della spending review, la revisione della spesa, e siccome l'ente di previdenza ha avuto un taglio di 500 milioni di euro, pari al 40% delle spese, qualcuno ha “pensato bene” di effettuare un'operazione in perdita. Nulla di più sbagliato”.

27 MAG - “E' una  pessima interpretazione della spending review, - afferma Gianfranco Breccia, Segretario Nazionale dello Snami - la revisione della spesa, e siccome l'ente di previdenza ha avuto un taglio di 500 milioni di euro, pari al 40% delle spese, qualcuno ha “pensato bene” di effettuare un'operazione in perdita. Nulla di più sbagliato. Gli effetti collaterali porteranno al paradosso catastrofico che aumenteranno le spese per le casse pubbliche ovvero per tutta la comunità. Cioe' il costo della indennità di malattia, che è già alto, potrebbe impennarsi vertiginosamente perché come conseguenza la spesa aumenta, invece di diminuire. Anche uno scolaretto capirebbe che la ratio delle visite fiscali è quella di dimostrare al lavoratore in malattia che esiste una sicura forma di controllo, mentre la mancanza di ciò porterebbe ad un clima di lassismo con inevitabili falle nel sistema. Se si pensa poi che saranno sufficienti i controllo richiesti solo dalle ditte ci si sbaglia di grosso: recessione e difficoltà economica mal si sposano con lo spendere anche pochi soldi, per cui, probabilmente, i controlli non ci saranno”.
 
“Da qualche tempo a questa parte – sostiene Edoardo De Pau, responsabile nazionale dei medici fiscali Snami - abbiamo segnalazioni da tutta Italia su come parecchi lavoratori si rivolgano al proprio medico di fiducia chiedendo di “mettersi in malattia” perché loro consigliato dal datore di lavoro. Ovviamente il medico non può che respingere questa  richiesta  incongrua ma è inevitabile che questa ed altre forme di pressione verranno poste in essere quando sarà di dominio pubblico che “tanto non controlla nessuno”. Un assist vincente a malati immaginari e professionisti della commedia”.
 
“Non possiamo – specifica Nino Grillo, Vicesegretario nazionale dello Snami - non prendere in considerazione i risvolti occupazionali negativi per i Medici fiscali. Lo Snami intende tutelare chi ha scelto di esercitare la professione in questo campo e che improvvisamente vede il taglio del proprio posto di lavoro per motivazioni inconsistenti e per un presunto risparmio che porterà invece ad un aumento dei costi”.
 
“Abbiamo scritto all'Inps - concludeSalvatore Santacroce, Vicesegretario nazionale dello Snami - per un invito alla riflessione e per non far implodere l'ente stesso, che, se ripensa costruttivamente alla questione, evitando di danneggiare sia i medici fiscali che l’erario, avrà la collaborazione fattiva dello SNAMI e della intera categoria, anche per un’eventuale revisione della metodologia dell’esecuzione delle visite fiscali. Chiediamo però a gran voce, nel loro interesse, nell'interesse dei medici e del SSN, che venga sospeso immediatamente il provvedimento”.

27 maggio 2013
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