Farmaci. Federfarma Servizi: “Per i distributori una perdita di 30 centesimi su ogni confezione”
Aperta la IX Convention di Federfarma Servizi a Roma: “Per ogni confezione gestita, i distributori sostengono un costo di 90 centesimi, a fronte del recupero di 60. Il calcolo è presto fatto e il risultato è di segno negativo: una perdita secca di 30 centesimi a unità”, spiegano. Ma nel Ddl Bilancio una possibile “boccata di ossigeno per un settore che, nonostante i numerosi ostacoli, continua a svolgere un ruolo determinante”, sottolinea il presidente Antonello Mirone.
20 NOV - Parte dai numeri la IX Convention di Federfarma Servizi a Roma. La sigla rappresenta il comparto delle Società di Farmacisti occupate nella distribuzione intermedia di farmaci e dispositivi medici: 10mila farmacie servite, 850 milioni di confezioni movimentate, 150 milioni di chilometri percorsi per una gestione complessiva di 15 milioni di consegne: “Cifre impressionanti cui fanno da contraltare quelle decisamente esigue che descrivono i margini di remunerazione del settore stesso: per ogni confezione gestita, infatti, i distributori sostengono un costo di 90 centesimi, a fronte del recupero di 60. Il calcolo è presto fatto e il risultato è di segno negativo: una perdita secca di 30 centesimi a unità”, sottolinea Fedefarma Servizi in una nota.
Da un lato, quindi, un servizio essenziale per la comunità “che mantiene standard di qualità elevatissimi”; dall’altro, quindici anni di mancato aggiornamento della remunerazione “che in combinazione con l’aumento dei costi ha reso il medesimo servizio, nei fatti, insostenibile”.
I distributori chiedono da tempo misure adeguate e accolgono con soddisfazione la Manovra di Bilancio 2025, che in bozza sembra aprire degli spiragli per il comparto: l’articolo 57 del DDL Bilancio introduce infatti una "Rideterminazione delle quote di spettanza delle aziende farmaceutiche e dei grossisti", aumentando il margine di questi ultimi dello 0,65%, “dopo oltre quindici” anni. Inoltre, prevede un contributo aggiuntivo di 5 centesimi euro per ogni confezione di farmaco di classe A distribuita, con un limite massimo di 50 milioni di euro per gli anni 2026 e 2027.
“Dopo anni di appelli, qualcosa si muove – commenta il presidente di Federfarma Servizi,
Antonello Mirone - e questi interventi potrebbero rappresentare una boccata di ossigeno per un settore che, nonostante i numerosi ostacoli, continua a svolgere un ruolo determinante nella filiera della salute, con un impatto diretto e positivo sulla vita della collettività”.
“Si devono proprio alla distribuzione intermedia, infatti, continuità e puntualità nella disponibilità di farmaci e dispositivi medici in farmacia, che garantiscono l’accesso alle cure per tutta la cittadinanza – spiega
Monica Lupo, DG di Federfarma Servizi – anche nelle aree meno servite, come quelle interne e rurali. La Distribuzione Intermedia è il ponte tra l’industria farmaceutica e i cittadini, un anello della filiera che non solo è indispensabile ma costituisce un servizio meritorio per l’impegno quotidiano nel garantire il pieno esercizio del diritto alla salute”.
Oggi Federfarma Servizi riunisce 19 Aziende di Farmacisti distribuite su tutto il territorio italiano che generano un fatturato complessivo di 5,3 miliardi di euro e occupano 3.700 professionisti, di cui il 42% donne e il 28% under 35; dati che mostrano il potenziale di un comparto che pur nelle difficoltà offre un contributo produttivo significativo alla filiera della salute.
“Ad oggi il nostro impegno è immutato – conclude
Antonello Mirone - continuiamo a garantire un supporto indispensabile alle farmacie, permettendo loro di rimanere un presidio sanitario territoriale fondamentale, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione. Auspichiamo di poterlo fare presto in condizioni di ritrovata sostenibilità”.
20 novembre 2024
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