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Carenze di farmaci. Con il progetto DruGhost è possibile scovare tutte le indisponibilità ospedaliere e dei servizi farmaceutici territoriali


Le carenze/indisponibilità di farmaci hanno un impatto significativo nell’assicurare la continuità terapeutica ai pazienti in trattamento. Per i farmaci biologici/biosimilari, poi, una eventuale carenza ha impatto su problemi di gare/shift terapeutico. Dalla collaborazione Sifo- Aifa è nato il progetto DruGhost, strumento predittivo,  per arginare le carenze

18 OTT -

Le carenze/indisponibilità di farmaci hanno un impatto significativo nell’assicurare la continuità terapeutica ai pazienti in trattamento, soprattutto per quei farmaci che non possono beneficiare di analoghi prodotti con medesima azione o medesima indicazione. Per i farmaci biologici/biosimilari, poi, una eventuale carenza ha impatto su problemi di gare e di shift terapeutico”.

È quanto ha spiefato Filippo Urso, componente del Consiglio Direttivo Sifo e coordinatore del progetto Drughost, attività collaborativa condotta da anni da Sifo in stretta collaborazione con Aifa, nel corso della sessione dedicata alla mancanza di farmaci, plasmaderivati e dispositivi medici organizzata nell’ambito del 45° Congresso nazionale della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie.

La Sifo ha da sempre considerato prioritario il tema di carenze ed indisponibilità, e proprio il progetto Drughost, è lo strumento predittivo delle carenze che mira a scovare tutte le indisponibilità ospedaliere e dei servizi farmaceutici territoriali.

“Le carenze, come hanno dimostrato i dati del nostro progetto, vengono nella stragrande maggioranza dei casi precedute da una indisponibilità (intesa anche come fornitura parziale, indice di contingentamento) dello stesso farmaco – spiega Urso – le vere emergenze tra le carenze, però, si contano sulle punte delle dita di una mano in un anno. Da una survey Sifo è emerso che, nel 55% dei casi analizzati, a causa della carenza del medicinale prescritto, i pazienti hanno seguito un percorso terapeutico differente, che quindi esiste, e nella maggior parte dei casi viene applicato”.

Alla base del progetto, come già sottolineato, c’è la strettissima collaborazione tra Sifo ed Sifo, Senza dimenticare che, inoltre, SIFO ed AIFA hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa su 5 grandi temi, di cui uno è proprio quello delle carenze e delle indisponibilità dei farmaci. “Il percorso comune SIFO-AIFA è solo all’inizio, e, per quanto riguarda l’irreperibilità dei farmaci, si arriverà a fornire una stima sempre più puntuale e rappresentativa di questa importante criticità per il percorso terapeutico del paziente” conclude Filippo Urso.

Tra i temi sotto i riflettori della sessione ci sono stati plasmaderivati. “La carenza di plasmaderivati, specialità farmaceutiche prodotte attraverso processi di lavorazione industriale del plasma che esercitano un ruolo chiave, e talora non sostituibile, nel trattamento di molte condizioni cliniche acute e croniche, può impattare sulla salute pubblica”, ha dichiarato Silvia Adami, coordinatrice della sessione. A tale riguardo, Aifa e il Centro Nazionale Sangue - con il coinvolgimento del Ministero della Salute, delle Strutture Regionali di Coordinamento per le attività trasfusionali, della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome, delle Associazioni dei donatori, delle Associazioni e Organizzazioni dei Pazienti, delle Aziende produttrici di medicinali plasmaderivati e di Farmindustria – hanno predisposto “una serie di attività volte a monitorare e gestire il fenomeno della carenza e a massimizzare l’appropriatezza di utilizzo clinicoterapeutico delle immunoglobuline”.

Infine, puntualizza Adami, “Aifa ha ritenuto opportuno fornire linee generali di indirizzo per richiamare all’uso appropriato delle IG nelle diverse indicazioni, raccomandando che la prescrizione avvenga esclusivamente nel rispetto delle indicazioni autorizzate da scheda tecnica e di quelle ammesse alla rimborsabilità ai sensi della Legge 648/96, che venga garantito l’utilizzo prioritario nelle indicazioni per le quali non sono disponibili alternative terapeutiche e che vengano ottimizzati i dosaggi di uso delle immunoglobuline”.

Ma rimanendo sempre nell’ambito delle criticità terapeutiche, altro tema è stato quello della carenza di Medical devices, un’importante criticità per il Ssn, ha aggiunto Adami “poiché mette a rischio la continuità terapeutica del paziente”.

“Da una survey della European Association of Hospital Pharmacist del 2023 – ha spiegato – è emerso che il 61% dei farmacisti ospedalieri ha segnalato la carenza di dispositivi medici come un problema rilevante nel proprio ospedale, identificando come fattori trainanti di questa criticità i problemi della catena di approvvigionamento e la mancanza dei componenti dei dispositivi. Inoltre, dalla stessa survey: il 71% dei farmacisti ha constatato che i produttori raramente comunicano la carenza di dispositivi. Affrontare in maniera tempestiva la carenza di dispositivi medici – ha concluso Adami – è complesso e richiede un’attenta programmazione degli acquisti in modo da mitigare l’impatto della carenza”.



18 ottobre 2024
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