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Sicurezza sul lavoro. Medicina Democratica: “Beffa sui controlli dal Decreto Semplificazioni”   


Il decreto legislativo 103 del 12.07.2024 introduce l’obbligo di preavviso di 10 giorni alle imprese per i controlli relativi alla sicurezza: “E’ palese che l’ispettore troverà – a parte qualche sprovveduto – un luogo di lavoro lucidato a specchio, lavoratori in regola, macchine dotate di tutte le protezioni“, osserva l'associazione. “Non è questa la “nuova” modalità per agire sulle situazioni di mancata attuazione di norme di sicurezza”.

29 LUG - “Mentre non si interrompe la sequenza di infortuni mortali e da tempo sono richiesti interventi strutturali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, il Decreto Legislativo 103 del 12 luglio 2024 sulle semplificazioni beffardamente va in direzione opposta: gli organi di vigilanza devono avvisare l'impresa almeno 10 giorni prima dell’accertamento mediante l’invio della richiesta della documentazione necessaria. E’ palese che l’ispettore troverà – a parte qualche sprovveduto – un luogo di lavoro lucidato a specchio, lavoratori in regola, macchine dotate di tutte le protezioni: una “cronaca di una ispezione annunciata” con esito prevedibile”. A denunciarlo, in una nota, l'associazione Medicina Democratica.

“Non è questa la “nuova” modalità per agire sulle situazioni di mancata attuazione di norme di sicurezza sempre alla base degli infortuni mortali”, osserva l'associazione, secondo cui, “al contrario, sarà più difficile prevenirli. Inoltre è un messaggio politico chiaro che avvilisce e vuole mettere la mordacchia all’azione degli operatori in particolare nelle ASL, dopo la loro decimazione da anni di mancate assunzioni“, dichiara detto Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica e tecnico della prevenzione.

“Una tale previsione - per Caldiroli - mostra anche di ignorare come e su cosa vengono svolti i controlli in materia di sicurezza: non è una visione di documenti ma coinvolgono contesti di vita, estremamente variabili e complessi in cui è la professionalità degli operatori che rende l’ispezione efficace”.

Sono 369 i lavoratori che sono stati uccisi dal lavoro nei primi 5 mesi di quest'anno, secondo l‘INAIL, un aumento del +3,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. “Quasi tre morti al giorno, una carneficina apparentemente inarrestabile pur conoscendo le cause principali: mancanza/carenza di requisiti di sicurezza, mancanza di prevenzione e controlli, filiere di subapallati al massimo ribasso, negazione dei diritti dei lavoratori”.

“Ci saremmo aspettati una azione che favorisse l’incremento dei controlli, un programma di incremento dei tecnici - aggiunge Caldiroli – il superamento dell’annoso problema dello scoordinamento tra organi di vigilanza, in particolare tra quelli nazionali, INAIL, INPS, INL..., e quelli locali, principalmente i servizi di prevenzione delle ASL. La direzione è ben diversa. Questa norma arriva dopo la “patente a crediti“ che presenta criticità da più parti evidenziate: limitazione al settore edilizio, rilascio della patente per autocertificazione, un “bonus“ di 30 punti (ora si parla di 100) con un sistema di decurtazione con aspetti immorali (un omicidio sul lavoro - 20 crediti e solo a condanna definitiva, dopo anni), riacquisizione di crediti con generica formazione ecc, uno strumento che è stato presentato come riconoscimento delle imprese virtuose e di contrasto a quelle inidonee ma che è più fumo che arrosto”.

29 luglio 2024
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