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Privato. Cimo-Fesmed e Cimop: “Si favoriscono solo gli imprenditori a discapito dei lavoratori”


Lo stato di agitazione proclamato da Uil-Fpl, Fp-Cgil, e Cisl-Fp ripropone il tema dei lavoratori del comparto privato in attesa di un rinnovo ormai decennale. “Verso il privato sono state dirottate le risorse a tutto vantaggio degli imprenditori, non dei lavoratori, costruendo un mondo distorto dove c'è chi si erge a difensore della forza lavoro quando invece ne mortifica lo spirito”, commentano Cimo-Fesmed e Cimop.

10 MAG - “La fumata nera per il tentativo di conciliazione dopo lo stato di agitazione di lavoratrici e lavoratori a cui si applica il Contratto della Sanità Privata Aiop e Aris, conferma un dato di fatto: è ora di fermare la narrazione di una vera e propria favola secondo cui si favorisce sempre il privato, quando in realtà si favoriscono solo gli imprenditori a discapito dei lavoratori”. A dirlo, in una nota, i vertici di Cimo-Fesmed e CIMOP secondo cui lo stato di agitazione proclamato da Uil-Fpl, Fp-Cgil, e Cisl-Fp ripropone il tema dei lavoratori del comparto privato in attesa di un rinnovo ormai decennale.

“Da un lato i datori di lavoro hanno ricevuto fondi ad hoc dalla legge di bilancio al fine di ridurre i tempi di attesa, ma dall'altro con l'attuale atteggiamento mostrano di ignorare le esigenze legittime di chi lavora in quelle strutture. Per cui è giunto il momento di sfatare un tabù: anche lo storytelling è stato distorto fin dall'inizio. Verso il privato sono state dirottate le risorse a tutto vantaggio degli imprenditori, non dei lavoratori, costruendo un mondo distorto dove c'è chi si erge a difensore della forza lavoro quando invece ne mortifica lo spirito. La categoria dei professionisti della sanità privata attende il rinnovo di un contratto scaduto ormai da 20 anni, uno status quo non più accettabile che mortifica persone prima che lavoratori. Al Ministero della Salute lo sanno, nelle aule parlamentari e in Regione anche, eppure tutti fanno finta di niente. La dignità dei professionisti della salute, medici, infermieri e tecnici continua ad essere calpestata nell’assordante silenzio di tutti”.

10 maggio 2024
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