“Esprimiamo una profonda preoccupazione per l’aumento significativo del contributo forfettario richiesto a studenti e ricercatori internazionali per l’iscrizione al Ssn, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2024. Questo aumento, che rappresenta un rialzo fino al 370%, impone un onere finanziario eccessivo su queste categorie, già gravate da precarietà e povertà economica, compromettendo il diritto allo studio e l’accesso ai servizi sanitari fondamentali”.
È quanto hanno dichiarato in una nota l’Unione degli Universitari (Udu) e l’Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia (Adi).
“Uno studente oppure un giovane ricercatore – spiegano – si ritrova a pagare ora un contributo annuale di 700€ che, però, diventano facilmente 1400€ per un anno accademico che inizia a ottobre e finisce a settembre. Il periodo di riferimento resta, infatti, quello dell’anno solare. La situazione attuale non solo discrimina studenti e ricercatori internazionali, limitandone il diritto allo studio e l’autonomia di ricerca sulla base della provenienza geografica, ma scoraggia anche la collaborazione tra Paesi. Il progresso culturale e scientifico si è sempre basato sulla condivisione dei saperi, e un tale incremento dei costi potrebbe scoraggiare la partecipazione di studenti e ricercatori non italiani alla libera circolazione delle idee”.
L’Udu e l’Adi hanno quindi inviato una lettera alla Ministra dell’Università e della Ricerca, Sen. Anna Maria Bernini, e al Ministro della Salute, Prof. Orazio Schillaci, chiedendo una revisione immediata delle disposizioni correnti, mirando al ripristino dei costi precedenti e alla valutazione di politiche per la gratuità dell’assistenza sanitaria, affinché tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro provenienza, possano avere un accesso equo all’istruzione superiore e ai servizi sanitari. Servono soluzioni che promuovano uguaglianza, internazionalizzazione, diritto allo studio e scambio di saperi nel contesto accademico italiano.
Udu e Adi attendono una risposta celere dai Ministri e solleciteranno i gruppi parlamentari a presentare interrogazioni e mozioni sul tema.