Siglato oggi il protocollo d’intesa tra Enpap (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi) e Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), dando il via a una collaborazione operativa, tra medici di medicina generale e psicologi liberi professionisti, volta a una presa in carico complessiva dei bisogni dei cittadini, fisica e psicologica.
La collaborazione tra i due Enti verrà declinata nell’ambito del progetto “Vivere Meglio”, che promuove l’accesso alle terapie psicologiche per l’ansia e la depressione e ha avuto una prima edizione a livello nazionale nel 2022/2023 contribuendo, con l’applicazione di rigorosi protocolli sottoposti a verifica scientifica, a ridefinire i percorsi di salute e di benessere nella fase post-pandemica e accertandone le positive ricadute anche economiche, visto che chi sta meglio psicologicamente studia, lavora e vive meglio.
Alla luce degli ottimi risultati, scientifici e clinici, registrati nella prima edizione, il progetto viene proposto nelle aree di Emilia-Romagna, Marche e Toscana, colpite dalle alluvioni dell’ultimo periodo e duramente provate da condizioni di stress protratto.
Questa seconda edizione di Vivere Meglio vedrà circa 200 psicologi, reclutati da Enpap attraverso un suo programma di borse lavoro, che nei primi mesi del 2024 daranno la loro consulenza ai cittadini delle zone alluvionate. In questo contesto, Fimmg individuerà, tra i suoi iscritti, un campione di medici di famiglia i quali, utilizzando strumenti di screening, indirizzeranno agli psicologi di “Vivere Meglio” le persone che si rivolgono a loro per tematiche di tipo psicologico. I trattamenti offerti saranno circa 2000 e saranno gratuiti per i cittadini grazie alle borse lavoro erogate da Enpap.
“Davanti alle sciagure che ci colpiscono, come di fronte ai cambiamenti e alle tensioni quotidiane che la vita ci propone – sottolinea Felice Damiano Torricelli, Presidente Enpap – oggi siamo tutti più fragili ed esposti al malessere fisico e psicologico. Le professioni sanitarie hanno sviluppato conoscenze scientifiche e strumenti che consentono di dare risposte convergenti ed efficaci a questi nuovi e più complessi bisogni di salute. L’accordo tra Enpap e Fimmg permetterà di provare sul campo la convergenza delle competenze di psicologi e medici nell’occuparsi complessivamente del benessere delle persone. E potrà ispirare, anche grazie alla verifica scientifica degli esiti che produrrà, l’adozione di modelli di presa in carico della salute più in linea con le esigenze di oggi”.
“Il protocollo siglato oggi - dichiara il Segretario nazionale della Fimmg Silvestro Scotti - è un primo passo verso la collaborazione e l’integrazione di figure professionali del territorio con competenze specifiche per la presa in carico dei cittadini e dei loro bisogni sociosanitari. Da sempre l’ascolto ed il counseling sono patrimonio dei medici di famiglia, ma l’accresciuto carico assistenziale, dovuto all’aumento della cronicità e all’invecchiamento della popolazione, comprimono questo necessario tempo di cura. I mutamenti sociali ed ambientali fanno emergere nella popolazione problematiche che mettono in crisi l’equilibrio psico fisico dei cittadini e delle loro famiglie. Per il medico di medicina generale avere accanto uno specialista di riferimento diventa fondamentale soprattutto se le modalità operative sono quelle della scelta fiduciaria e della condivisione di questa nel lungo e lunghissimo periodo che permetta al cittadino di identificare, attraverso il proprio medico di famiglia anche lo psicologo a cui fare riferimento in modo costante e certo.
I territori che sono stati identificati per avviare questa intesa sono tra i più colpiti da calamità naturali che, come hanno rilevato i nostri medici di quelle aree, hanno effetti pesantissimi sul benessere complessivo di quelle popolazioni. Il protocollo sottoscritto sarà utile anche per uno studio approfondito dell’incidenza del disagio psicologico nelle patologie riscontrate in quelle popolazioni e a misurare gli effetti di questa azione sinergica.
Questo - conclude Scotti - è un primo passo per evidenziare che anche attraverso la collaborazione delle libere professioni sanitarie si può rendere sostenibile ed efficace il Ssn che a 45 anni dalla sua costituzione necessita di una revisione profonda che veda protagonisti i professionisti che vivono quotidianamente con le comunità e tra i cittadini”.