“È urgente trovare soluzioni a tutela dei professionisti del servizio sanitario pubblico che vadano nella direzione della valorizzazione. Sono loro che garantiscono servizi sanitari di qualità ai cittadini. È fondamentale investire su di loro in ogni occasione”.
Con questo appello Federsanità esprime la propria preoccupazione rispetto al dibattito in corso relativo all’ultima versione della legge di Bilancio in materia di previdenza. La norma all’esame del governo, infatti, prevede la revisione dei rendimenti delle pensioni che “come primo effetto - dichiara Federsanità - potrebbe comportare l’ulteriore esodo dei lavoratori del settore sanitario pubblico verso il privato, poiché in molti di coloro che hanno i requisiti potrebbero decidere di andare in pensione entro la fine dell’anno per evitare il nuovo meccanismo di calcolo che scatterà dal 2024”.
“Il nostro appello è a tutela delle risorse professionali del servizio sanitario pubblico. Infatti - sottolinea Federsanità - questa situazione si inserisce in un contesto già molto complesso. I dati Istat, relativi al periodo 2008-2019, hanno registrato una significativa riduzione della spesa dello Stato per il personale dipendente in sanità. Mancanza di turn over, tetti di spesa per il personale e, adesso, la questione dei pensionamenti: sono tutti fattori che hanno determinato per le aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche la perdita di migliaia di professionisti, nonostante l’inversione di tendenza, su spesa e assunzioni, che si era avuta negli anni del Covid. Le carenze strutturali restano - conclude Federsanità - ed è necessario fare scelte a tutela di chi lavora nel servizio sanitario pubblico per garantire la qualità dei servizi erogati sul territorio. Solo valorizzando il lavoro di medici e operatori, puntando al loro benessere, saremo in grado di garantire un’assistenza sempre più adeguata ai bisogni di salute”.