“Oggi in Italia lavorano negli ospedali circa 43mila medici specializzandi. Siamo sottopagati, guadagniamo 1.300 euro netti al mese che sono meno di 8 euro all'ora. Purtroppo non siamo considerati e abbiamo tanti doveri e pochi diritti, abbiamo problematiche per quanto riguarda ferie, malattie e trasferimenti in altre sedi. Non riusciamo a formarci bene perché fungiamo da tappabuchi negli ospedali e facciamo lavori demansionanti e ripetitivi. Noi vogliamo solo formaci in modo adeguato in strutture che non sono solo policlinici universitari, ma anche ospedali puri”. Così all'Adnkronos Salute Giammaria Liuzzi, responsabile nazionale di Anaao Giovani, il sindacato dei medici ospedalieri che oggi a Roma ha promosso una manifestazione con centinaia di specializzandi sotto il Mur, il ministero dell'Università e Ricerca. Alla manifestazione anche Als, l'Associazione liberi specializzandi, e Gmi, i Giovani medici per l'Italia.
“Soprattutto crediamo che occorra inquadrare il medico specializzando come i colleghi in Europa, quindi come in Germania e in Spagna - prosegue Liuzzi - Serve quindi una riforma del sistema che è fermo al 1999. Purtroppo ci formiamo solo in poche sedi e non riusciamo a creare un ragionamento diverso. Noi siamo medici, ma non stiamo sotto il ministero della Salute, bensì sotto il Mur. Serve - precisa - una riforma globale. Ci sono disegni di legge di riforma su cui attendiamo ancora una risposta, ma è evidente che il Mur non vuole modificare lo status-quo”.
“E' intollerabile - protesta Liuzzi - apprendere che sia stato insediato un gruppo di lavoro ministeriale per riformare l'anacronistico inquadramento senza la presenza di nemmeno un giovane medico. Chiediamo con forza e determinazione l'inserimento di nostri rappresentanti in tale gruppo o l'istituzione di un tavolo parallelo da noi composto, che lavori in sinergia per evitare di formulare una riforma non all'altezza delle molteplici problematiche vigenti”.
Siamo medici i👨🏼⚕️👩🏼⚕️, non studenti!
— Anaao Assomed (@anaao_assomed) September 25, 2023
Sono diventati 300 i medici specializzandi che riuniti davanti al #mur chiedono la riforma della formazione medico-specialistica. https://t.co/HewFlvC82N pic.twitter.com/PI2PCqQk6R
I giovani medici chiedono di aprire una fase riformatrice che archivi l'attuale inquadramento del medico specializzando, fermo al 1999 e lontano anni luce da tutti i suoi colleghi europei, che in termini di diritti e tutele lo rende più simile a uno studente rispetto che ad un professionista, e soprattutto di esserne co-protagonisti. È intollerabile - sostengono i promotori della manifestazione Giammaria Liuzzi (Anaao Giovani), Massimo Minerva (ALS) e Antonio Cucinella (GMI) - apprendere che sia stato insediato un gruppo di lavoro ministeriale per riformare tale anacronistico inquadramento senza la presenza di nemmeno un giovane medico. Chiediamo con forza e determinazione l'inserimento di nostri rappresentanti in tale gruppo o l'istituzione di un tavolo parallelo da noi composto che lavori in sinergia per evitare di formulare una riforma non all'altezza delle molteplici problematiche vigenti. Non possiamo ipotizzare di veder nascere una riforma delle specializzazioni mediche senza un aumento retributivo, mai indicizzato, che attualmente ammonta a 1300€ mensili al netto di tasse universitarie, ENPAM, Ordine dei Medici ed assicurazione obbligatoria. Non possiamo tollerare che in futuro il medico specializzando non sia inquadrato come un professionista che si forma anche e soprattutto nei cosiddetti Learning Hospital (Ospedali d'insegnamento non universitari e non solo ammassati in pochi reparti universitari con rapporto giovani medici posti letto 10:1), con la certificazione delle loro competenze come avviene per i dirigenti medici e non attraverso un esame di passaggio annuo che molte volte viene utilizzato come "Spada di Damocle". Non possiamo tollerare la non abolizione delle incompatibilità per gli specializzandi che pretendono, in assenza di una indennità di esclusività, di essere padroni del proprio tempo. Senza tutto ciò, non si risolverà mai la carenza di specialisti in quelle branche come la medicina d'emergenza: l'aumento degli ingressi a medicina e il maggiore finanziamento di contratti di formazione MEU non risolverà il problema, occorre una riforma strutturale con al centro lo specializzando MEU, al quale non si può chiedere di fare da tappabuchi a 1300€ con zero diritti e tutele e lavorando a fianco di gettonisti che percepiscono anche 700€ al giorno!
Per ciò che concerne l'attuale concorso di specializzazione, scendiamo in piazza per pretendere la pubblicazione dei questionari anonimi di valutazione suddivisi per singola specialità: la nostra richiesta, oltre ad essere una battaglia di trasparenza contro chi fa ostruzionismo per non far palesare le innumerevoli problematiche, è fondamentale per dare uno strumento oggettivo ai futuri specializzandi nella scelta della specialità a loro più consona ed evitare di avere anche quest'anno migliaia di contratti assegnati e poi abbandonati. Inoltre, a causa dell'ennesima inefficienza di alcuni funzionari, c'è stato anche quest'anno ritardo sul cronoprogramma stabilito dal bando e pertanto i neo Specializzandi avranno solo 14 giorni per doversi trasferire e trovare casa e avranno infine meno scaglioni straordinari per potersi vedere assegnata la scuola a loro più consona: pretendiamo una proroga della presa di servizio per evitare l'ennesimo disservizio ai danni dei giovani medici e per minimizzare i contratti che inevitabilmente andranno non assegnati.
Siamo pronti, in mancanza di una reale e fattiva volontà di confronto, a organizzare manifestazioni in tutte le facoltà italiane e organizzare diverse giornate di assenza di tutti gli specializzandi dai reparti, dimostrando che senza di loro migliaia di reparti universitari collasserebbero perché noi Specializzandi, contrariamente a quanto stabilito dalla legge, sostituiamo integralmente il personale medico di ruolo.
"Ci hanno promesso un tavolo al Mur sulla riforma formazione degli specializzandi". Così Giammaria Liuzzi, responsabile nazionale di Anaao Giovani, il sindacato dei medici ospedalieri, al termine dell'incontro al ministero dell'Università e della Ricerca dopo la manifestazione a Roma, con centinaia di specializzandi sotto il Mur, promosso anche da Als, l'Associazione liberi specializzandi, e Gmi, i Giovani medici per l'Italia. Una delegazione di giovani medici è stata ricevuta al Mur.
"Ci hanno garantito una proroga facoltativa di 30 giorni, un tempo in più per i 5mila medici che stanno vivendo una situazione difficile vista la scadenza del primo novembre per l'inizio delle attività delle scuole di specializzazione, ora ci sarà la possibilità di slittare fino al primo dicembre".