“Siamo contrariati dalle affermazioni di Massimo Citro della Riva a Rai Radio1. Affermazioni prive di ogni fondamento scientifico; non degne di essere amplificate proprio da quel servizio pubblico che dovrebbe informare in maniera corretta e trasparente i cittadini. Affermazioni tanto più gravi, perché rischiano di generare un clima di allarme ingiustificato, in un momento di aumento dei contagi, ricoveri e morti per Covid e in occasione dell’avvio della nuova campagna vaccinale”.
Così il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, la Fnomceo, Filippo Anelli, interviene sull’intervista rilasciata dal medico, che risulta iscritto all’Ordine di Torino, alla trasmissione “Giù la maschera”, condotta da Marcello Foa.
“Il Codice deontologico – spiega Anelli – afferma chiaramente che il medico, nel suo operare, deve essere aderente alle evidenze scientifiche. Deve inoltre promuovere e attuare ‘un’informazione sanitaria accessibile, trasparente, rigorosa e prudente, fondata sulle conoscenze scientifiche acquisite’ e non divulgare’ notizie che alimentino aspettative o timori infondati o, in ogni caso, idonee a determinare un pregiudizio dell’interesse generale’. Segnaleremo le dichiarazioni di oggi al Consiglio di disciplina dell’Ordine di Torino, inviando la registrazione per le valutazioni di competenza”.
“Prendiamo atto positivamente – conclude Anelli - che la Rai si è dissociata da queste affermazioni e, in particolare, da quelle relative alle cure che non sarebbero state garantite ai malati di Covid e da quelle sull'efficacia e sui pericoli dei nuovi vaccini. Pur nel rispetto della libertà di opinione, è inaccettabile che le trasmissioni pubbliche, su tematiche così rilevanti sul piano scientifico e per la tutela della salute pubblica, diano voce a tesi che sono palesemente infondate. Auspichiamo quindi più attenzione da parte dei vertici e dei singoli giornalisti. A questo proposito, chiederemo ufficialmente un incontro al Presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, per discutere di problematiche comuni: le fake news in tema di scienza e di salute, appunto, e le aggressioni nei confronti di medici e giornalisti”.