“Una giornata epocale”, il presidente Cogeaps Roberto Monaco ha definito così l’evento realizzato in congiunzione con Agenas “Prospettive e sfide dell’ECM”, dove di fronte alla totalità delle rappresentanze delle professioni sanitarie si è discusso della formazione a 360 gradi con la presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci e della ministra dell’Università Anna Maria Bernini.
“In questo momento il panorama non è bellissimo. Nel mondo della Sanità stiamo affrontando contemporaneamente la mancanza di professionisti, i problemi organizzativi e la piaga delle aggressioni – spiega Monaco -. Il cielo non è stellato, ma quando ci troviamo nel buio dobbiamo avere un faro che è quello della scienza”.
La notizia dell’insediamento della Commissione nazionale ECM per i primi di luglio, comunicata dal ministro Schillaci, è stata anche il “via” per tutti i progetti rimasti in sospeso. “Noi ci aspettiamo una formazione sempre più vicina al cittadino e ai bisogni degli operatori, legata al mondo della simulazione, del lavorare insieme, del team. Utilizzando anche l’intelligenza artificiale e il metaverso” ha spiegato Monaco.
Di intelligenza artificiale e nuove tecnologie si è parlato durante il dibattito con la dottoressa Lorena Martini, direttore UOC - Formazione ECM Agenas. La formazione, in questo caso, sarà fondamentale per i professionisti sanitari che dovranno andare incontro agli strumenti del futuro già da oggi. L’AI, che resta una risorsa dalle infinite possibilità per la schedatura e la gestione digitale dei documenti sanitari, non dovrà però prendere il sopravvento. Il dottor Monaco ha ricordato la necessità di non perdere, in questo rinnovato mondo digitale, l’umanizzazione delle cure. L’elemento insostituibile che è il singolo professionista per il proprio paziente. Proprio per il lavoratore della salute l’AI dovrà sempre restare uno strumento “da addomesticare”.
In questo sarà fondamentale l’aiuto che verrà dai provider, i creatori di quella formazione che la ministra Bernini ha definito “d’eccellenza” nel suo intervento. “La formazione che c’è nel nostro paese è di grande qualità – ha spiegato Monaco – e loro ne sono gli artefici. Bisogna fare in modo che abbiano gli strumenti ancora più affilati per poter combattere la battaglia dell’ignoranza, fare in modo che studiare sia veramente un’opportunità. Noi professionisti sanitari lo facciamo per passione, missione, senso deontologico ma lo facciamo anche per curiosità. Dobbiamo essere curiosi di quello che la scienza ci offre e metterla a disposizione dei nostri cittadini”.
A dicembre 2023 scadrà la proroga per l’ottenimento dei crediti formativi del triennio 2020-23, che comprende anche la possibilità di recuperare i trienni precedenti all’ultimo (2014-16 e 2017-19). Insieme, i professionisti dovranno dedicarsi anche alla formazione necessaria per il primo anno del nuovo triennio (2023-25), di grande importanza anche per la questione assicurativa, in quanto alla scadenza di quest’ultimo si potrebbe essere non coperti dalla polizza assicurativa se non titolari di almeno il 70% dei crediti ECM del triennio.
Sul triennio prorogato, in scadenza a fine anno, si configurano sanzioni (di diverso livello di gravità) per chi non avrà ottemperato all’obbligo formativo. “Nella legge – ha confermato Monaco – c’è scritto che spetta alla Commissione decidere come muoversi per chi non ha adempiuto all’obbligo formativo. Senz’altro è una legge e va rispettata, com’è giusto che sia. Noi siamo, come Ordini professionali, sussidiari dello Stato quindi dobbiamo essere aderenti alle leggi”.
Gloria Frezza