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Decreto bollette. Grasselli (Fvm): “Senza personale non è possibile fare ricerca a supporto della salute pubblica”


“Tutte le componenti professionali del mondo sanitario sono essenziali e senza personale non è possibile fare ricerca a supporto della salute pubblica.  Senza gli operatori della sanità la sanità non si fa. E i cittadini la comprano dal privato. Ma la compra solo chi può permetterselo. Gli altri non si curano” denuncia il Presidente dopo lo stralcio dell’articolo 16-bis

18 MAG -

“Dalla pandemia dovremmo aver capito che bisogna puntare sulla ricerca, per la quale invece non esiste una strategia nel nostro paese, una ricerca che poggia su personale perennemente precario e sottopagato; più in generale dovremmo aver imparato che va tutelato il lavoro e la vita del personale sanitario e che non è più possibile socializzare i costi della sanità mancata e privatizzarne i benefici della sanità insoddisfacente”

Queste le parole di denuncia il Presidente FVM Federazione Veterini Medici e dirigenti sanitari Aldo Grasselli qualche giorno, fa in occasione della Conferenza Nazionale per la sanità pubblica in difesa del Ssn. E ieri su richiesta della commissione Bilancio della Camera è stato stralciato l'articolo 16-bis del “Decreto Bollette” per mancanza di copertura finanziaria facendo quindi saltare la norma sulla stabilizzazione dei precari della ricerca sanitaria degli Irccs e Izs. Sul testo, privo di quel procedimento tanto atteso dai precari, oggi è stata posta la fiducia in Aula.


“Sorprende la maggiore attenzione verso i balneari e la disattenzione verso Irccs e Izs” commenta quindi Grasselli che aggiunge: “Gestire i rischi che incombono sulla salute ambientale, animale e collettiva, soprattutto attraverso la prevenzione, costa meno che curare i malati. La Sanità pubblica ha il ruolo di mantenere “sani i sani” e di creare, in un’ottica” One Health” un ombrello di protezione, che impedisca alle malattie di colpire le persone.

La sanità pubblica può funzionare soltanto se c’è una redistribuzione del reddito. Non esiste un paese che può finanziare la sanità pubblica per tutti se non pagano tutti le tasse. Nel nostro paese si tollera un’evasione fiscale di oltre 100 miliardi di euro con i quali si potrebbe pagare il miglior servizio sanitario del mondo e si mantengono precarie le migliori energie della ricerca è della sanità. Il 25% dei contribuenti non dichiarano nulla e la maggior parte delle entrate fiscali (76%) provengono dal lavoro dipendente.

Il paradigma fondamentale di “fedeltà alla patria” dovrebbe essere questo: che tutti gli italiani paghino le tasse al proprio paese. In questo modo avremo una buona sanità per tutti. Tutte le componenti professionali del mondo sanitario sono essenziali e senza personale non è possibile fare ricerca a supporto della salute pubblica. Senza gli operatori della sanità la sanità non si fa. E i cittadini la comprano dal privato. Ma la compra solo chi può permetterselo. Gli altri non si curano”.



18 maggio 2023
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