È operativa l’Anticipo della Prestazione Previdenziale, uno strumento previsto dal vigente Accordo Collettivo Nazionale e messo a disposizione dall’Enpam per permettere ai medici di famiglia e pediatri di libera scelta prossimi alla pensione di ridurre l’impegno lavorativo fino al 70%, conservando il compenso da convenzionato per l’attività che si continuerà a svolgere e ricevendo una pensione per la restante parte, che verrà invece svolta da un giovane medico che si farà carico dell’attività lasciata scoperta, percependo la relativa retribuzione e ottenendo subito una convenzione a tempo indeterminato.
Questa opzione, inizialmente pensata per incentivare il ricambio generazionale negli studi medici, rappresenta quindi uno strumento concreto per fronteggiare la carenza di nuovi medici ma anche per rendere più sostenibile l’ingresso nella professione da parte dei giovani colleghi, che oggi avviene in modo sempre più rapido e con un carico assistenziale importante già dal primo giorno di convenzione, ma senza la garanzia di ottenere gli incentivi per organizzarsi in rete o in gruppo con altri colleghi o per assumere collaboratori di studio e personale infermieristico.
“L’APP rappresenta un’opportunità per i giovani colleghi e colleghe che avrebbero così la possibilità di entrare nella professione affiancati e con gradualità, senza il timore di ritrovarsi improvvisamente da soli con mille assistiti e di non riuscire a organizzarsi in caso di malattia improvvisa o per il congedo di maternità – commenta Erika Schembri, Segretaria Nazionale della Fimmg Formazione – penso alle tante giovani colleghe che affrontano la maternità con la paura di non trovare un sostituto o ai tanti giovani colleghi che continuano a lavorare senza riuscire ad assentarsi per il congedo di paternità. Purtroppo - continua Schembri - questa opzione al momento esclude i medici in formazione specifica in medicina generale e i medici neodiplomati, essendo vincolata alla graduatoria regionale nella quale essi non sono ancora inclusi, sebbene possano poi partecipare all’assegnazione delle carenze residue”.
“Stiamo tuttavia lavorando affinché questa possibilità venga estesa a tutti, permettendo anche ai medici iscritti al Corso di Formazione Specifica di entrare nella professione in modo graduale, sostenibile e tutorato” conclude Schembri.