Nel contesto di un SSN che sta cambiando, la figura professionale del farmacista dirigente, incardinato nelle Farmacie Ospedaliere e nei Servizi Farmaceutici Territoriali del SSN ha, da sempre, adattato, riadeguato e ridefinito competenze ed attività, al fine di perseguire gli obiettivi strategici del contesto globale.
Numerosi i cambiamenti che si sono susseguiti in questi ultimi decenni: l’evoluzione e la complessità delle terapie disponibili; il progressivo aumento dell’età della popolazione, con il consequenziale incremento delle patologie croniche; la deospedalizzazione e l’incentivazione della medicina del territorio; la necessità di un middle management orientato all’efficienza e alla economicità, preservando il livello di sanità offerto alla popolazione.
Da ultimo, la recente emergenza pandemica ha costituito una forte sollecitazione per il SSN, portando alla luce numerose e annose questioni latenti e mai affrontate in modo risolutivo. Sono emerse criticità che riguardano gli assetti organizzativi e, in particolare, quelle che attengono alla programmazione, agli organici insufficienti, alla carenza di figure assistenziali, alle inappropriatezze in ambito terapeutico, alla delega e globalizzazione delle produzioni strategiche, ai percorsi di acquisto fortemente burocratizzati, alla logistica carente.
In questo contesto, le associazioni di categoria coinvolte condivideranno con gli stakeholder (Ministero della Salute, Agenas, AIFA, Regioni, Comuni, Aziende Sanitarie, FNOMCeo, FIASO, ecc.) il completo inquadramento della mission professionale attraverso la presentazione di modelli virtuosi di ispirazione europea che dovranno essere contestualizzati all’interno dei diversi ambiti in cui si svolge il percorso assistenziale.
Le macro-tematiche su cui si svilupperà il dibattito, e sulle quali si vuole addivenire ad una proposta operativa sono quattro:
1. la formazione universitaria del farmacista SSN, sia generalistica che specialistica, per adeguarla in termini di contenuti e di metodi formativi alle necessità che il modo professionale richiede;
2. la farmacia clinica e l’assistenza diretta del farmacista SSN sul singolo paziente, sia in termini di collaborazione interprofessionale e relativo contributo attivo e riconosciuto, al pari di altri professionisti sanitari, che di intervento formativo-informativo nei confronti del paziente;
3. la rivisitazione dei modelli organizzativi delle Farmacie Ospedaliere, con la declinazione sistematica dei nuovi compiti e ambiti di intervento ormai consolidatisi nella pratica;
4. la ristrutturazione dei servizi farmaceutici territoriali nel contesto della nuova organizzazione sanitaria territoriale, formalizzando percorsi già consolidati e delineando gli scenari futuri più opportuni.
In sintesi, la valenza strategica della presenza dei farmacisti dirigenti del SSN, in tema di sicurezza delle cure, di appropriatezza prescrittiva e di corretta gestione delle risorse, necessita di essere posta in tutta la sua evidenza nel prezioso e determinante contributo offerto sia in ospedale che sul territorio. Non solo: sarà anche l’occasione per una rivisitazione/rivalutazione delle norme (ormai vetuste) che declinano le attività svolte all’interno delle farmacie ospedaliere (DPR 128 /1969) e di una raccolta/riscrittura di quelle che, pur se poche e frammentarie, regolano le attività del Servizio farmaceutico territoriale.
Roberta Di Turi
Segretario Generale SiNaFO
Francesca Venturini
Presidente SIFaCT