Per affrontare le grandi emergenze della professione medica come richiesto dalle Organizzazioni sindacali, viene istituito un tavolo tecnico ufficiale permanente col Ministero della Salute “al fine di ripristinare le relazioni sindacali con il compito di analizzare e trovare soluzioni ai tanti e complessi problemi del nostro sistema sanitario la cui ripresa non può essere affidata all'anacronistico mantenimento in servizio fino a 72 anni dei medici, dirigenti sanitari e veterinari, una soluzione peraltro inutile che bloccherebbe ulteriormente l'ingresso e le carriere dei sanitari più giovani”.
È uno dei punti emerso al termine dell’incontro tra il Ministro della Salute Orazio Schillaci e le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria ANAAO ASSOMED – CIMO-FESMED (ANPO-ASCOTI – CIMO - CIMOP - FESMED) – AAROI-EMAC – FASSID (AIPAC-AUPI-SIMET-SINAFO-SNR) – FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN – FVM Federazione Veterinari e Medici – UIL FPL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE AREE CONTRATTUALI MEDICA, VETERINARIA SANITARIA – CISL MEDICI che “esprimono soddisfazione per gli impegni assunti nel corso dell’incontro odierno”.
“Abbiamo convenuto – scrive l’Intersindacale - sulla stretta necessità di riformare il DM 70 strumento ormai obsoleto, di abbattere la tagliola del tetto di spesa all’assunzione di personale, di rivedere i fabbisogni appena pubblicati, di una riforma del sistema formativo nella direzione dell’introduzione di un contratto di formazione lavoro e in particolare, vista l’apertura della contrattazione, sulla necessità di trovare nel bilancio nazionale risorse extracontrattuali per restituire dignità al ruolo dei dirigenti medici, sanitari e veterinari”
“Occorre – proseguono i sindacati - , inoltre, andare avanti con la modifica del decreto 113/2020 sulle aggressioni al personale che richiede l'attribuzione della funzione di pubblico ufficiale al medico e l'obbligo della Azienda presso la quale lavorano i sanitari vittime di aggressioni e intimidazioni di costituirsi parte civile e di sostenere le spese legali del sanitario”.
“Per quanto riguarda il rinnovo del contratto di lavoro – evidenzia l’Intersindacale -, il primo passo è verso una collaborazione in termini di esigibilità della norma e del miglioramento delle condizioni di lavoro. La strada non è priva di ostacoli, principalmente burocratici e culturali, ma occorre una forte innovazione del rapporto di lavoro di categorie professionali che sono assediate dal mercato privato pronto a sottrarne le abilità sanitarie per potenziare la sanità privata e convenzionata accreditata. Fino a quando però esiste la voglia di contribuire a salvare il SSN noi saremo disponibili al confronto e alla sintesi condivisa”.