Ecm. Giurdanella (Opi Bologna): “Formazione necessaria per stare al passo con cambiamenti delle professioni infermieristiche”
Dopo l’invito della Presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni infermieristiche Mangiacavalli, a raccogliere i crediti necessari entro il prossimo 31 dicembre, anche Pietro Giurdanella, Presidente Opi Bologna, invita i suoi iscritti a fare lo stesso. "Cambia il bisogno di salute dei cittadini, cambiano i contesti organizzativi e devono cambiare le professioni infermieristiche. La formazione Ecm permanente deve essere in questo senso un volano".
21 DIC -
Il tempo permettersi in regola con l’obbligo ECM è quasi scaduto. Ancora pochi giorni a disposizione dei professionisti sanitari per evitare sanzioni e l’impossibilità di accedere alla copertura assicurativa. Dopo l’invito della Presidente della Federazione Nazionale Ordini Professioni infermieristiche, Barbara Mangiacavalli, a raccogliere i crediti necessari entro il prossimo 31 dicembre, anche Pietro Giurdanella, Presidente Opi Bologna, invita i suoi iscritti a fare lo stesso.
Presidente, la scadenza del triennio ECM ormai è prossima. Ci sono tanti colleghi che stanno provando a mettersi in regola ed evitare le sanzioni. Voi come Ordine in che modo li state sollecitando a completare questa “rincorsa”? Sicuramente offrendo numerosi corsi di aggiornamento ECM completamente gratuiti, proprio per supportare in questo sforzo i professionisti. I quali, stante le disposizioni normative, devono essere consapevoli che oggi bisogna essere interpreti di questo cambiamento e di questa evoluzione del sistema sanitario nazionale da una parte e professionale dall’altra. Devono essere consapevoli che si può dare una migliore risposta ai bisogni di salute del cittadino attraverso l’aggiornamento e la formazione.
La Presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli, ha fatto un richiamo molto netto e perentorio volto all’acquisizione di nuove competenze. In questo senso, la formazione continua è la strada migliore…
Sì, cambia il bisogno di salute dei cittadini, cambiano i contesti organizzativi e devono assolutamente cambiare le professioni infermieristiche. La formazione ECM permanente deve essere in questo senso un volano.
A tal proposito, un altro volano molto importante sono le nuove tecnologie. Se ne parla ormai anche in maniera ridondante, però lei ha un'idea su come calarle nel concreto… Assolutamente. Le nuove tecnologie che ci offre la sanità digitale possono aiutare le persone più fragili, più deboli, vulnerabili e con patologie croniche. In tutto questo, l’infermiere di famiglia e di comunità può rappresentare un collettore tra il grande disegno nazionale di modifica e di transizione digitale verso una sanità più vicina al cittadino, nel suo domicilio, e che riesca a mettere insieme i bisogni da una parte e, dall’altra, il soddisfacimento da un punto di vista assistenziale.