Fisioterapisti. Spif: “Abusivi due professionisti su tre”
Parte una nuova iniziativa contro l’abusivismo professionale in fisioterapia. A lanciare la nuova campagna è il Sindacato dei Fisioterapisti Italiani, che lancia l’allarme sull’ampia diffusione di falsi fisioterapisti, addirittura più numerosi di quelli veri.
10 SET - “Sei sicuro che sia un fisioterapista? Accertati che la tua salute sia in buone mani”. È questo lo slogan che campeggia sui poster che il Spif (Sindacato Professionale Italiano Fisioterapisti) ha realizzato per la nuova campagna contro l’abusivismo professionale. “Su tre fisioterapisti uno è vero gli altri due sono falsi”, avverte il Spif.
E perché la campagna sia efficace, lo Spif lancia un appello ai fisioterapisti affinché si rendano partecipi a diffondere l’informazione e a sensibilizzare l’opinione pubblica, in ogni sede di lavoro e in particolare dove gli utenti possano prenderne atto. “È assolutamente indispensabile – afferma Antonio Cartisanom, presidente Spif - partire dal mondo del lavoro o dal posto dove si esercita la nostra professione, ovvero laddove vogliamo sostenere al meglio la difesa della stessa da qualsiasi abusivismo e/o sopraffazione che si perpetua a scapito della categoria e dei cittadini che afferiscono alle nostre cure”.
“La difesa e la tutela della nostra professionalità di Laureati in Fisioterapia sul posto di lavoro è doverosa verso i cittadini che afferiscono alle nostre cure e a garanzia dei servizi che offrono cure fisioterapiche di qualità nelle loro sedi pubbliche e/o convenzionate. E’ inscindibile per questo, l'opera sindacale/professionale svolta dallo Spif sul territorio nazionale”, prosegue il presidente. “Il corretto impiego di una professione responsabile ed intellettuale come quella del Laureato in Fisioterapia per gli impegni assunti verso i soggetti che afferiscono alle sue cure, non può essere compromesso per alcun fine e in alcun modo o da chicchessia, come previsto dalla stessa Costituzione Italiana in difesa della salute dei cittadini”.
Lo Spief, quindi, così come altre organizzazioni associative, è in prima linea nella lotta contro l’abusivismo della professione, “a tutela della salute dei cittadini, a difesa dei loro diritto a cure tempestive, efficaci, specifiche e appropriate”.
10 settembre 2012
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