Con il primo incontro residenziale prende vita di fatto la Scuola nazionale di Vaccinologia per medici di medicina generale voluta e realizzata dalla Fimmg. Obiettivo, ricorda il segretario generale Silvestro Scotti, «formare professionisti della medicina generale che siano un punto riferimento per i colleghi in tema di vaccini e per la costruzione di un dialogo sempre più efficace con le istituzioni». Scotti ricorda anche come l’impegno costante della medicina generale sia da sempre «una garanzia in più a tutela della salute dei pazienti». A portare alla nascita della Scuola nazionale di Vaccinologia per medici di medicina generale, non solo la pandemia da Covid, ma anche e soprattutto l’attenzione che Fimmg da sempre ha nei confronti di una formazione di qualità e la consapevolezza che anima la medicina generale rispetto all’importanza di tutte le campagne vaccinali.
La Scuola, aperta quest’anno a 40 medici di medicina generale provenienti da tutta Italia, articolerà le sue attività attraverso diversi webinar ed incontri in presenza. Un lungo percorso ricco di contenuti scientifici e manageriali, che terminerà nella primavera del prossimo anno. «Grazie alla Scuola di Vaccinologia in medicina generale - spiega la responsabile dell’area Vaccini di Fimmg, Tommasa Maio - diamo il via alla formazione di giovani medici di medicina generale che siano esperti nel management della prevenzione vaccinale, a disposizione delle nostre sezioni per le fasi negoziali ed organizzative.
Figure formate in ambito gestionale che potranno essere di supporto alle Aziende sanitarie, alle Regioni, alle Commissioni nell'organizzazione delle campagne vaccinali, mettendo a disposizione l’esperienza della medicina generale in questi ambiti. Tutto questo anche per fare in modo che i medici di famiglia non debbano più affrontare le difficoltà gestionali ed organizzative che esistono da sempre e che hanno reso ancor più critici gli ultimi due anni. È bene ricordare che, nonostante le difficoltà del sistema, i medici di medicina generale sono riusciti in piena emergenza Covid a garantire in sicurezza la vaccinazione antinfluenzale a 13,5 milioni di cittadini, consentendo (secondo i dati del Ministero della Salute della Campagna 2020-2021) il raggiungimento delle coperture più alte degli ultimi 16 anni.
«Dobbiamo garantire che quegli stessi medici - dice Maio - siano messi nelle condizioni ottimali per organizzare la propria attività e offrire ai propri pazienti quella prevenzione vaccinale personalizzata, accessibile e gratuita prevista dai LEA. Del resto, figure della medicina generale, formate in ambito gestionale, saranno sempre più necessarie affinché possano contribuire, nel dialogo con gli altri attori coinvolti in ambito vaccinale, a comprendere quali siano le difficoltà organizzative per trovare le soluzioni di sintesi dei vari problemi e rendere sempre più efficienti le campagne vaccinali».
Per rispondere a queste esigenze il percorso formativo sarà particolarmente ampio e ricco di contenuti, e vedrà il coinvolgimento nei vari incontri anche degli specialisti appartenenti alle diverse aree ricomprese nel board del “Calendario della vita”, in continuità con il lavoro svolto insieme negli ultimi anni.