Il tempo stringe e per i medici che non sono in regola con i crediti formativi del triennio si profilano sanzioni all’orizzonte. A ricordarlo ai camici bianchi inadempienti è stato lo stesso segretario della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (FNOMCEO) Roberto Monaco cheha chiamato in causa gli Ordini che dovranno applicare la legge. A breve, dunque, la “palla” passerà agli Ordini provinciali che dovranno provvedere a redarguire i loro iscritti non in regola. Il fine ultimo è la formazione, come arrivare a convincere chi non ha completato il percorso formativo è la scommessa di tanti Presidenti.
Lo abbiamo chiesto a Carlo Roberto Rossi, medico di medicina generale e Presidente dell’Ordine dei medici di Milano.
Presidente, quanto è importante l'aggiornamento, tanto più dopo la pandemia?
L'aggiornamento è fondamentale nel post Covid come lo era già prima, nella normale professionalità del medico; quindi, l’essere sempre aggiornato alle novità è un punto irrinunciabile per un medico
Proprio di recente in un convegno il segretario FNOMCEO Monaco ha ribadito che i medici senza i crediti formativi previsti nel triennio dovranno rendere conto agli ordini di appartenenza. Lei avrà che il compito di procedere con controlli e sanzioni. Si sta attivando in questo senso?
In che modo?
Negli anni sono state date molte occasioni a medici e professionisti sanitari per riuscire a sanare il loro debito formativo e gli Ordini sono a disposizione per spiegare tutte le strade possibili per assolvere l’obbligo formativo. Senza dimenticare che è pure rischioso da un punto di vista medico legale e assicurativo.
A questo proposito vogliamo ricordare a cosa vanno incontro i medici che non sono in regola con i crediti?
Purtroppo, quando subentra un problema di carattere medico non prevedibile, chi accusa i medici di malasanità va subito a controllare se sono in regola con la formazione. In particolare, sono le assicurazioni ad eccepire che un medico non ha assolto l’obbligo formativo. Quindi sia da un punto di vista deontologico che assicurativo e medico legale sarebbe opportuno che gli iscritti cercassero di stare al passo con la formazione.
Lei ha qualche idea al riguardo per rendere meno indigesta la formazione?
Dal mio punto di vista l’assolvimento dell’obbligo formativo dovrebbe essere interpretato come un premio non una punizione.
Ad esempio?
Si potrebbe pensare di riconoscere a chi ha assolto l’obbligo formativo una remunerazione più alta, o dare diritto ad un credito maggiore nell’ambito dei concorsi o dei bandi per le zone carenti. Di idee ne abbiamo tante… Come Ordine dei Medici di Milano ho proposto da tempo di abolire l’IVA sulla formazione o garantire un bonus fiscale a chi assolve l’obbligo formativo. Ritendo si debba dare un riconoscimento economico a chi assolve l’obbligo formativo e a chi raggiunge un numero di crediti superiori alla norma. Questo sarebbe un incentivo per tanti.
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