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Assistenza postnatale. Fnopo: “Dall’Oms riconoscimento all’assistenza ostetrica da concretizzare con il Dm 71”


In linea con le linee guida Oms, la definizione dello standard appropriato di risorse ostetriche nel Dm 71 diventa “l’occasione per realizzare un rafforzamento dei servizi territoriali ostetrici appropriati, funzionali e omogenei su tutto il territorio nazionale per garantire un’esperienza postanale positiva alle donne e ai neonati”

11 APR -

“Le raccomandazioni dell’Oms confermano, in particolare, che i modelli di continuità assistenziale a cura di un’ostetrica, o di un piccolo gruppo di ostetriche, assicurando la presa in carico e l’assistenza della donna durante tutto il continuum prenatale, intrapartum e postnatale, siano essenziali per riconoscere e soddisfare i bisogni sanitari, sociali e di sviluppo delle donne e dei neonati e realizzabili all'interno di un sistema sanitario che investe su risorse ostetriche adeguate”.

Questo il commento del Comitato centrale della Federazione Nazionale della Professione di Ostetrica/o alle linee guida dell’Oms a sostegno delle donne e dei neonati nel periodo postnatale, le prime sei settimane dopo la nascita.

“Nel documento delle linee guida, vi sono anche raccomandazioni dedicate ai partner e a quanto sia importante il loro supporto alla diade mamma-bambino – spiega il Comitato centrale – la visione dell’Oms che ogni donna e neonato riceva cure di qualità durante la gravidanza, il parto e il periodo postnatale, è da anni lo scopo dell’azione politica della Fnopo che persegue attraverso richieste di interventi di sensibilizzazione dei decisori politici, istanze e richieste di incremento delle risorse ostetriche. La definizione dello standard appropriato di risorse ostetriche nel DM71, prossimo alla sua approvazione – proseguono le ostetriche – è l’occasione per realizzare un rafforzamento dei servizi territoriali ostetrici appropriati, funzionali e omogenei su tutto il territorio nazionale per garantire un’esperienza postanale positiva alle donne e ai neonati. Tale risultato si può raggiungere riconoscendo e garantendo all’ostetrica/o tutti i setting assistenziali di sua competenza: pubblica, privata e privata convenzionata nonché come libera professione, e non ultimo il coordinamento e la dirigenza», concludono i vertici nazionali della professione di ostetrica/o”.



11 aprile 2022
© Riproduzione riservata

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