“Le raccomandazioni dell’Oms confermano, in particolare, che i modelli di continuità assistenziale a cura di un’ostetrica, o di un piccolo gruppo di ostetriche, assicurando la presa in carico e l’assistenza della donna durante tutto il continuum prenatale, intrapartum e postnatale, siano essenziali per riconoscere e soddisfare i bisogni sanitari, sociali e di sviluppo delle donne e dei neonati e realizzabili all'interno di un sistema sanitario che investe su risorse ostetriche adeguate”.
Questo il commento del Comitato centrale della Federazione Nazionale della Professione di Ostetrica/o alle linee guida dell’Oms a sostegno delle donne e dei neonati nel periodo postnatale, le prime sei settimane dopo la nascita.
“Nel documento delle linee guida, vi sono anche raccomandazioni dedicate ai partner e a quanto sia importante il loro supporto alla diade mamma-bambino – spiega il Comitato centrale – la visione dell’Oms che ogni donna e neonato riceva cure di qualità durante la gravidanza, il parto e il periodo postnatale, è da anni lo scopo dell’azione politica della Fnopo che persegue attraverso richieste di interventi di sensibilizzazione dei decisori politici, istanze e richieste di incremento delle risorse ostetriche. La definizione dello standard appropriato di risorse ostetriche nel DM71, prossimo alla sua approvazione – proseguono le ostetriche – è l’occasione per realizzare un rafforzamento dei servizi territoriali ostetrici appropriati, funzionali e omogenei su tutto il territorio nazionale per garantire un’esperienza postanale positiva alle donne e ai neonati. Tale risultato si può raggiungere riconoscendo e garantendo all’ostetrica/o tutti i setting assistenziali di sua competenza: pubblica, privata e privata convenzionata nonché come libera professione, e non ultimo il coordinamento e la dirigenza», concludono i vertici nazionali della professione di ostetrica/o”.