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Mangiacavalli (Ipasvi): “Adesso basta. Istituzioni nazionalei intervengano” 


13 MAR - “Sta assumendo toni davvero preoccupanti la per la programmazione e la gestione della sanità regionale e per la qualità del servizio erogato, finora ad altissimi livelli, la scelta dell’Ordine dei medi ci di Bologna di sanzionare con la sospensione di qualunque medico, qualunque ruolo esso svolga, che renda possibile la presenza sui mezzi di soccorso di infermieri, sia pure in stretto collegamento e  in rete con i medici del 118. Questo contraddicendo non solo modelli ormai riconosciuti in molte altre Regioni efficienti, ma anche in dispregio della delibera dell’Emilia-Romagna che ha stabilito la possibilità d’impiego degli infermieri in funzioni sanitarie ‘avanzate’ nell’ emergenza-urgenza sanitaria, con protocolli estremamente dettagliati, senza invasioni di campo rispetto alle competenze dei medici, ai quali spetterà l’ultima parola nel caso in cui si presentassero interventi complessi o con margini di dubbio”.
 
Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale della Federazione nazionale dei Collegi degli infermieri Ipasvi, interviene sull’ennesimo attacco al 118 bolognese da parte dell’Ordine dei medici che ha sospeso per 6 mesi il direttore sanitario  dell’azienda Usl Angelo Fioritti, per aver ”istigato l'esercizio abusivo della professione medica”. Il riferimento è rivolto all'attività  degli infermieri che secondo l'ordine felsineo è svolta in violazione  del codice deontologico medico.
 
“Nel manifestare  piena solidarietà ad Angelo Fioritti – afferma Mangiacavalli – la Federazione Ipasvi esprime grande preoccupazione in quanto viene messa in discussione la professionalità degli infermieri e l'organizzazione dell'emergenza sanitaria regionale. Il messaggio dell’Omceo di Bologna non configura più un modo per ‘scuotere’ la Regione e il mondo sanitario come finora affermato, ma si sta trasformando in una vera e propria spada di Damocle che pende sulla testa di chi segue le linee di programmazione e di organizzazione ormai universalmente riconosciute e adottate in molte realtà internazionali e, per guardare al nostro Paese, anche nella vicina Lombardia. Il tutto senza minacce o che si scatenino guerre intestine ”.
 
“Riteniamo – conclude Mangiacavalli – che sia il momento di un intervento a largo raggio delle istituzioni: ogni Ordine è sovrano nelle sue scelte è vero, ma è anche vero che è ormai in ballo la carriera e in buon nome di professionisti eccellenti per ragioni davvero lontane dalla loro reale professionalità”. 

13 marzo 2017
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