Racca (Federfarma) replica all'Ad Conad: “Ruolo sociale significa stare vicino al cittadino per risolvere i suoi problemi di salute 24 ore su 24”
17 GEN - All’Amministratore delegato di Conad, che sostiene che le farmacie abdicherebbero al proprio ruolo sociale perché non farebbero sconti sui farmaci di fascia C, rispondo che il ruolo sociale delle farmacie non si esaurisce nello sconto su alcuni farmaci, che pure le farmacie fanno. Ruolo sociale significa stare vicino al cittadino per risolvere i suoi problemi di salute 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Significa garantire la disponibilità di tutti i farmaci nell’arco di poche ore, anche nelle zone più disagiate del Paese, difficili da raggiungere e poco remunerative. Ruolo sociale vuol dire anche portare gratuitamente i farmaci a casa a chi è gravemente malato, solo e non può uscire di casa, come stiamo facendo con il numero verde nazionale 800.189.521, fare prevenzione (ogni farmacista dedica due ore al giorno al consiglio sanitario gratuito), educazione sanitaria, orientamento del paziente verso la soluzione più adatta per il proprio problema di salute.
La realtà è che per Conad, come per tutta la GDO, i farmaci sono un prodotto civetta da vendere solo nei pochi punti vendita più grandi, che garantiscono un ritorno economico. Ma servono soprattutto ad attirare clientela nei propri supermercati in modo che le persone possano riempire i carrelli di prodotti di tutti i tipi. Il presunto risparmio che le persone ottengono su alcuni farmaci è ampiamente annullato dai maggiori costi sostenuti complessivamente sull’intera spesa. Siamo sicuri che alla fine il cittadino risparmi in queste cattedrali del consumismo?
Il vero obiettivo di Conad non è “tutelare il potere d’acquisto della persona”, come sostiene Pugliese, ma strappare clientela agli altri esercizi riempiendo i supermercati di tutti i tipi di prodotti. Il risultato di questa politica è la chiusura di tanti negozi di vicinato, che non sono riusciti a reggere alla concorrenza della Grande Distribuzione, soprattutto in un periodo di crisi economica, come dimostrano le tante saracinesche abbassate nelle strade delle nostre città, i cui centri storici sono spesso desertificati e privi anche degli esercizi che vendono prodotti di prima necessità.
La GDO vuole vendere anche i medicinali con ricetta (cosa che non avviene in nessun Paese al mondo) per inserire sui propri scaffali un’altra categoria merceologica, mettendo in crisi le farmacie che non possono essere private di ulteriori risorse senza che siano compromesse l’efficienza e la capillarità del servizio farmaceutico. Queste considerazioni sono condivise dal Governo, dal Parlamento, dalla Corte di Giustizia europea, dalla Corte costituzionale e da tutto il mondo della sanità.
Pugliese la pensa diversamente perché ha altri obiettivi: vuole aumentare gli ingressi nei supermercati e vendere quanta più merce possibile, senza curarsi degli effetti che questo produce sulla salute e, alla fine dei conti, anche sulle tasche dei cittadini.
Annarosa Racca
Presidente Federfarma
17 gennaio 2017
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