Cimo e Consulcesi contro la proroga. “Pronti a partire migliaia di ricorsi”
06 NOV - “La toppa è peggio del buco. Sono tanti i medici che ci stanno contattando per far valere i loro diritti. Già avviati 5mila ricorsi contro lo Stato ed è imminente una nuova azione collettiva per sancire un principio di giustizia come abbiamo già fatto con gli ex specializzandi”.
È quanto ha dichiarato
Simona Gori il Dg di Consulcesi Group che punta il dito verso la proposta del Comitato di Settore Sanità delle Regioni, presieduto da Massimo Garavaglia che ha ventilato la proroga all’applicazione della direttiva Ue 2003/88 sugli orari di lavoro e sui riposi obbligatori. Una soluzione che continua a danneggiare i medici.
“Come sempre noi siamo al fianco dei medici per far valere i loro diritti negati – ha aggiunto – negli ultimi mesi abbiamo già avviato oltre 5mila ricorsi ai quali se ne stanno aggiungendo, giorno dopo giorno, tantissimi altri. Si agisce contro lo Stato per la violazione della direttiva europea 2003/88 e ci sono sempre più Omceo, Enti, Associazioni e Sindacati che hanno convenzionato tutti i loro iscritti pronti a sostenere i camici bianchi per affermare un nuovo principio di giustizia, come già successo con gli ex specializzandi. Proprio per questo è imminente una nuova azione collettiva”.
Anche per
Riccardo Cassi, presidente Cimo e portavoce di Alleanza per la Professione Medica la proroga è una sciocchezza: “È inutile senza un progetto chiaro alle spalle condiviso con noi rappresentanti dei medici – ha dichiarato – si facciano norme che garantiscano davvero i riposi, e che vengano poi davvero applicate. Sacrosanti in questo contesto i ricorsi sui turni massacranti, soprattutto quando le ore in più non vengono neanche pagate. Abbiamo già dichiarato uno sciopero il prossimo 16 dicembre: se non cambia nulla porteremo in piazza anche questo tema”.
06 novembre 2015
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