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Intersindacale Medicina generale: “No a proteste corporative e ‘bugiarde’. Sì a road map iniziative per cambiare legge Balduzzi”


18 MAG - Si è tenuta oggi la conferenza stampa dell'Intersindacale (FP CGIL Medici, CISL Medici, FESPA, S.I.me.T, SMI, SNAMI, UIL FPL) della medicina convenzionata per esporre le ragioni del no allo sciopero di domani, 19 maggio, indetto da Fimmg e Fimp, e per presentare le proposte “per un vero rilancio delle cure primarie e dei servizi sanitari sul territorio per i cittadini”. Nel corso dell’incontro con i giornalisti si è anche affrontata la notizia relativa alla convocazione odierna della presidenza del consiglio dei sindacati promotori della protesta. Per i sindacati “l’incontro di oggi tra i sindacati promotori dello sciopero e i rappresentanti del Governo metterà in evidenza l’inconsistenza della ragioni dello sciopero e l’assenza di una reale controparte contro la quale indirizzare la protesta (sarebbe grottesco pensare di prendersela con la Sisac, che è un ente puramente tecnico e, in quanto tale, senza alcuna responsabilità) nonché la fumosità della piattaforma rivendicativa. Ma non solo: dimostrerà ai medici che tutte le vicende di questi giorni sono un bluff o, peggio, un’arma di distrazione di massa dai veri problemi del settore e della categoria”.
 
L’Intersindacale ha confermato l’avvio di una campagna di sensibilizzazione sui social oggi e domani contro uno sciopero che definiscono “bugiardo e che appare ai cittadini come corporativo, ma anche per rilanciare una forte iniziativa per chiedere risorse adeguate per il Ssn e le cure primarie e la modifica della Legge Balduzzi”. In questo senso i sindacati hanno anche annunciato una serie di iniziative di protesta per i prossimi mesi: Iniziative di informazione in tutti gli studi e nelle piazze per informare i cittadini sul continuo impoverimento della sanità pubblica e, in particolare, del territorio; Mobilitazione su social; Gazebo davanti alla Camera dei Deputati e manifestazione a Roma contro la Legge Balduzzi e contro i tagli ulteriori al Ssn di 2 miliardi di euro che le Regioni scaricano sui medici, sui servizi e sui cittadini.
 
 
“È uno sciopero bugiardo – ha affermato il segretario dello Smi, Pina Onotri -. Non c’è scritto da nessuna parte che si cancella la libertà di scelta del medico e la capillarità degli studi dei medici di famiglia. Il vero problema è la legge Balduzzi che va cambiata e noi possiamo aderire ad una protesta di chi invece vuole andare avanti con il rinnovo di una convenzione e chiudere un accordo ad isorisorse, anzi ad iporisorse perché vengono tolte ai medici e soprattutto perché dal 2009 ad oggi con i contratti bloccati le nostre spese sono aumentarte. Ma il punto non è solo la convenzione noi vogliamo mettere al centro della protesta il fatto che si continua a tagliare sulla sanità e i 2,6 mld di tagli metteranno in ginocchio il comparto e il sistema pubblico che noi difendiamo. E per questo abbiamo deciso di dare il via ad una serie di proteste e manifestazioni”.
 
“Noi vogliamo discutere della riorganizzazione delle cure territoriali – ha detto Nicola Preiti responsabile medicina generale della Fp Cgil Medici – ma prima occorre cambiare la Legge Balduzzi che ha effetti deleteri e che la Fimmg ha invece sostenuto”.
 
 
“Pensare che il 40% dei medici non scioperi per far dispetto al sindacato maggioritario fa parte di quel delirio di onnipotenza che affligge negli ultimi tempi i suoi vertici – ha affermato Mauro Mazzoni, Segretario Nazionale SIMET - . Gli scambi di offese non fanno che danneggiare l’immagine delle organizzazioni sindacali, purtroppo spesso ultimamente distanti dall’esercizio di tutela”.
 
“Il Simet – ha specificato Mazzoni - , da sempre, sta con i suoi iscritti e non con le Regioni. Ebbi modo in tempi non sospetti di protestare e di definire il decreto Balduzzi “Un pasticciaccio brutto" di dubbia legittimità,  inadeguato alla gravità della situazione del Ssn e con innovazioni pericolosissime. Di fatto oggi la legge dimostra tutti i suoi limiti. Domani non scioperiamo perché i cittadini non capirebbero e perché non serve. Piuttosto  puntiamo al fatto che il medico di medicina generale può dare un contributo maggiore e migliore se avrà un ruolo di “gestore” e non di “gestito”, se potrà contare sul pieno riconoscimento e sulla valorizzazione della propria capacità di associarsi con i colleghi per raggiungere, con economie di scala e gestione diretta dei fattori di produzione, livelli di economicità e flessibilità che le Asl non sono in grado di raggiungere”.
 
“Noi siamo da sempre contrari alle Legge Balduzzi che è una porcata – ha dichiarato il vicepresidente dello Snami, Francesco D’Accardi - . In questo periodo abbiamo sempre rivendicato come quella legge vada gettata via e la Politica deve fare qualcosa e dire chiaramente cosa ha in mente per la sanità italiana. Se vuole una sanità privata e dominata dalle assicurazioni noi siamo disponibili”.

18 maggio 2015
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